Archivio mensile:gennaio 2004

novità

appena possibile modificherò il contenuto delle colonne laterali, per ora
abbiate pazienza… c’è gente che anche lavora… ;o)

Grazie mille ad Auro, ha fatto tutto lei!
(Con contributo a posteriori di
Agnul)

A presto per i futuri fantasmagorici cambiamenti di contenuti
:o)))))))))))

‘Ricordati di me’ – spero di no

se ero così bella perché ci siamo lasciati? direi che questa frase riassume perfettamente la superficialità e legocentrismo che permea personaggi, storia, regia, sceneggiatura – insomma tutto il film, che ieri sono andata a vedere al cineforum (se avessi pagato il biglietto sarei andata a casa di Muccino a farmi ridare i 7,20 euri – con la forza, se necessario).
Non ho mai visto un film più squallido e deprimente (e già pensavo di averlo fatto con Lultimo bacio che lascia un senso di squallore in cui, come rappresentante di quella generazione, non mi riconosco affatto. Soprattutto se ripenso a La finestra di fronte, dove certe scelte, se vuoi simili, sono indice di coraggio, e non di paura; di forza danimo e ottimismo e speranza, e non vigliaccheria, rassegnazione e cinismo) e francamente è pure noioso.
Quello che più mi dà ai nervi è questa pretesa di assolutismo che Muccino attribuisce alla visione della vita che ci propina: tutti finiremo/siamo così e non cè niente da fare.
Grazie a Dio posso dire che quasi tutta la gente che conosco non è così totalmente e irrimediabilmente egoista, insomma, in sto film non cè nessuno che dà qualcosa di sé, che pensa a chi gli sta intorno (e sono i figli, o i genitori, o la persona che hai scelto come compagno/a della tua vita, mica uno che vedi 5 minuti per caso!), che esce per un attimo dalla totale e assoluta concentrazione su di sé, su quello che vuole lui, su quello di cui ha bisogno lui.
Tutti infatti che chiedono come mi vedi? come sembro da fuori? cosa pensi di me? come sono andata?
Il padre esempio di unignavia che rasenta limmobilismo, sta con una donna che non ama ma è pronto a mollarla per quella che invece lo spinge a fare quello che ha sempre voluto ma non ha mai avuto il coraggio di tentare (e che cmq come persona gli interessa poco o niente tanto che manco la chiama per dirle cosa è successo e se la dimentica a velocità supersonica finché ha bisogno che qualcuno – la moglie – lo accudisca, salvo poi rifarci un pensierino quando tutto torna normale: congratulazioni, proprio vero uomo).
La moglie che ha piantato le corna al marito già due volte, non lo fa la terza ma mica per volontà propria però quando lo fa lui mette in scena la piazzata melodrammatica di quella che si è sacrificata eccetera eccetera blablabla. E poi che nella grande difficoltà si immedesima nel ruolo della compagna che tutto sopporta per amore del suo uomo (che fino a cinque minuti prima non sapeva neanche più chi fosse diventato).
Entrambi che hanno rinunciato ai loro sogni ma non sono capaci di prendersi la responsabilità di questa scelta (men che meno – almeno lui – per cambiarla) ma non sanno far di meglio che dar la colpa allaltro – non che uno dei due cmq si sia sforzato di far funzionare le cose prima.
La ragazzina che, a parte il disgusto, mi ha messo addosso anche una grande tristezza – ma come fai a ridurti così a neanche 18 anni?!? Come fanno ad essere quelli i tuoi sogni? E come fai ad abbassarti a tanto (approfittare delle conoscenze, andare a letto con chi ti capita, usare la gente, dimenticarti della tua amica) per un obiettivo simile?
Il ragazzino che forse è quello più umano che però vive nel suo mondo e si fa solo i fatti suoi.
Tutti insicuri e bisognosi di conferme, che pretendono chiedono vogliono. Tranne forse laltra donna che poraccia ci va di mezzo e alla fine invece di mandarlo a quel paese ricomincia da capo – senza neanche sapere come sono andate le cose (nessuno poi le ha mai spiegato che non si lascia un uomo per un altro ma se lo fai devessere per te?).

(qua mi stavano per buttare fuori dal cinema. Scena: lui che le chiede: ci vediamo per un caffé? Io che dico: no! Lei che dice: Io che crollo sul sedile con le mani sugli occhi strillando ma nooooooo! La fila davanti si è un po alterata – anche perché non è che prima non mi ero fatta notare…).

Mah. Unica cosa positiva, attori superbi, tutti. La Bellucci o le hanno cambiato le corde vocali o ha fatto un corso accelerato o è stata rapita dagli alieni che le hanno modificato la personalità, cmq recita. E pure bene.

Tutto qua. Scusate la lunghezza dello sfogo ma è da ieri che sono incavolata nera 😀

dimenticavo che:
– la fine scopiazza talmente quella dellultimo bacio e tutto il film sembra tanto ancora loro ventanni dopo da farmi suggerire un prossimo cambiamento di sceneggiatore;
– lei urla talmente tanto (come la Mezzogiorno nel film precedente) che vien voglia di darle una botta in testa;
– qualcuno dovrebbe dire al signor Muccino che la gente non è mica così cretina (almeno la maggior parte) da dover ripetere le cose trecento volte e se non le hai capite ti metto pure le didascalie e per essere sicuro te le faccio urlare addosso – odio uscire dal cinema con la sensazione che ti prendono per scema (a maggior ragione se avessi pagato il biglietto);
– concordo con quel genio che diceva: Muccino ha fatto un film sui ventenni, uno sui trentenni e uno sui quarantenni. Considerando che può fare ancora i cinquantenni, i sessantenni, i settantenni, gli ottantenni e mettiamoci pure i novantenni, con cinque film ce ne siamo liberati. Evviva loriginalità.

Aridateme Ozpetek!!!

Yessssssssss…

ok la data è come la voglio io più o meno dappertutto (insomma, credo.). Per il resto si vedrà :o)

evvaaaiii!

per la data ce lho fatta – yeeeeeeeeeeaaaaaaaaaaaaah!!!
mo devo capire come funziona linserimento delle tre colonne e come cambiare il carattere dei link alle pagine precedenti/seguenti negli archivi.

Ce la posso fare
;o) errata corrige: nei commenti la data rimane invertita. E non capisco dove va cambiata… uffa.

epperò accidenti!

manco a scambiare sto Gennaio 07 in 07 gennaio son buona!
Basta per stasera è troppo.
Torno al lavoro che almeno so dove va a parare :PPP

accidempolina!

Ma come cavolo si fa a mettere il blog su 3 colonne?!?
Insomma, una poveraccia è in ufficio alle dieci di sera e non può mica passare unora a smanettare qua e là… nellordine:
http://blog.clarence.com/
http://bloghelp.clarence.com/
http://bloghelp.clarence.com/archive/008626.html#008626
http://blogstyles.com/styles/3col/template_mt.php … e lì non capisco mica qual è la stringa o come si chiama da incollare! Che devo fare, sovrascrivere tutto?!? E tutte le mie personalizzazioncine ecc. ecc.? :o(((
(e ho pure provato a confrontare i due codici del main index parola per parola, prima di desistere. Voglio dire, a questo punto è frustrante).

‘Mystic river’

sono andata ieri con mio cugino M., grande cinefilo.
Davvero un film notevole. Regia perfetta, molto asciutta, forse solo qualche tempo morto a metà del secondo tempo e lultima scena alla parata direi superflua, ma cmq una gran prova di regia.
Cast eccezionale, Sean Penn grandissimo, con uninterpretazione di superba classe, Kevin Bacon davvero molto bravo (finalmente affrancato da ruoli di psicopatico maniacale) si esprime al meglio delle sue (sottovalutate) capacità, Tim Robbins invece non è al suo meglio ma rimane un grande attore nonostante qualche caduta di tono.
Da non dimenticare Marcia Gay Harden e Laura Linney, con ruoli minori ma esaltati dalla regia e dalla loro stessa interpretazione.
Da vedere.

amici

Il bello di queste vacanze è che sto rivedendo un sacco di amici di vecchia data che a causa di lavoro-corso-impegni vari non vedevo da un sacco di tempo.
E non parlo della mezzoretta ritagliata qua o là ma di ore e ore (e ore e ore…) di chiacchierate vis a vis.
Questanno (anzi, lo scorso anno) ho trovato parecchi nuovi amici, persone speciali con cui ho un rapporto profondo e stimolante, e che in alcuni casi mi sembra di conoscere da sempre, ma di questi parlerò quando (se) farò il mio bilancino 2003.
Ora sto pensando invece a quelle persone che conosci davvero da una vita, per cui se non ti vedi per un po non cambia nulla, quando succede è come se non fosse passato un minuto. E con le quali il tempo trascorso è di una ricchezza rara, è denso e intenso e ti sembra contemporaneamente volare e non finire mai.
Persone che ti ricordano diversa, ma sono cresciute insieme a te. Con le quali a volte è estremamente rilassante trovarsi, perché non fai in tempo ad iniziare una frase che la completano loro, e sanno già cosa pensi – o meglio cosa hai pensato o provato o fatto, non appena inizi a raccontare una situazione o qualcosa che ti è capitato.
Persone con cui non cè limbarazzo della conoscenza recente, per cui magari ti trattieni (o si trattengono) dal dire esattamente quello che pensi (o pensano), ma ti dicono molto, mooolto francamente anche quello che non vuoi sentirti dire. Oppure ti dicono esattamente quello che vorresti sentirti dire.
In entrambi i casi, al momento giusto (anche se magari in quel momento a te non sembra). Col tono giusto. Nel modo giusto. Persone da cui accetti cose che da altri non tollereresti neanche per un secondo, perché sei assolutamente certa che hanno un buon motivo per farle o dirle, critiche che in altri casi rifiuteresti a priori e che invece ti fanno riflettere sia che poi le condividi sia che no, consigli che altrimenti non saresti mai disposta ad accettare, ma che prendi in considerazione senza mai sentirti obbligata a seguirli se non li riteni adatti a te.
Persone che non ti dicono mai te lavevo detto. E se lo dicono, lo fanno solo una volta ed è vero. Persone che non ridono mai di te ma con te.
Che sanno condividere i momenti brutti e quelli belli (che a volte è più difficile).
Persone che sanno quando sei al punto di rottura anche (soprattutto) quando non si vede, ed evitano di dire o fare cose che aggraverebbero la situazione ma rimandano al momento giusto.
Che sanno ascoltare ed anche obbligarti a farlo.
Per le quali il tuo valore è un dato ovvio, naturale, scontato, per cui anche se tocchi il fondo è solo una fase momentanea, e quella non sei tu – o ti eri distratta un momento. O sei tu ma va bene uguale. E non devi dimostrare niente, anche se si aspettano molto da te. Proprio perché si aspettano molto da te. Perché per loro è ovvio che sia così, che vali tanto così, e quindi è normale dare tanto. E a te viene naturale farlo, e quando fai qualcosa di cui non credevi di essere capace, di cui tu stessa ti stupisci, loro ti guardano con laria del beh, lo sapevamo. Di che ti stupisci tu? ed è la tua stessa normalità ad essere grandiosa perché è te che vogliono e non quella che potresti essere. Che se lo diventassi sarebbe lo stesso perché cmq sei tu.
Persone che sanno chi sei e con cui ti senti te stessa. Con cui puoi essere interamente te stessa.
Per cui grazie a s., c., ch., g., f., gl., mk., e., ms., p., s. perché ci sono e senza i quali non potrei esserci io.