premio

Leggo oggi che vogliono dare il Premio Isimbardi al Centro Leoncavallo. Ora, io non sapevo cosa fosse il Premio Isimbardi: premio consegnato dalla Provincia di Milano nella giornata della riconoscenza.

Ehm… riconoscenza per che cosa, esattamente?
Ok, io non ho una grande opinione dei centri sociali, essenzialmente per i motivi che Vesna esprime qui. Ammetto anche di essere partita prevenuta, per educazione/idee eccetera, per il fatto che quando ancora stava in via Leoncavallo le vie intorno facevano schifo e chi ci abitava a fianco posteggiava la macchina a km di distanza e i negozianti attorno credo stiano ancora festeggiando il trasferimento del centro nonché finalmente anni di vetrine illese.
La mia esperienza personale dei centri sociali (non del Leoncavallo) è di questo tipo: mia cugina anni fa mi porta in uno di quelli regolari, insomma con le autorizzazioni del Comune, a una festa sudamericana. Il posto è tranquillo, pulito, ti fanno lo scontrino, la gente è tranquilla e piacevole, di tutte le età e nazionalità (ovviamente soprattutto sudamericane), si chiacchiera, si mangia e si balla in un posto tipo circolo, diciamo. Bella serata.
Qualche anno più in qua degli amici mi portano a quello autogestito che cè vicino a viale Monte Rosa, a una festa.
La festa è in strada, nelle vie intorno cè della polizia ma un po come alle feste di via, giusto per far rispettare le transenne alle macchine. Ergo io penso che la festa sia autorizzata, no? Vabbé. Riassumo. Birra a prezzi politici (nessuno scontrino), musica a tutto volume (non oso pensare i palazzi intorno), 4 risse, 5 profferte di droga (non meglio specificata), ragazzi svenuti nel loro vomito a bordo strada, gente così bevuta ma così bevuta e fatta ma così fatta e soprattutto gente bevuta E fatta che han chiamato 12 (dodici) ambulanze… alla rissa successiva prendo e me ne vado a casa.

Allora. Non mi si venga a dire che in città non ci sono spazi e che i gggggiovani non hanno la possibilità di esprimersi e le solite menate, perché non è così, e certe attività e iniziative, pensa un po, si riescono a fare anche nel rispetto della legge (vedi, per unaltra città, è vero, ma ne approfitto per linkarlo :oP questo – il Cineteatro Baretti fa una valanga di cose assolutamente non banali senza dover occupare un bel niente. Ma guarda).

In fondo, che ci vuole a tenere un locale dove: paghi poco per bere (epperò le tasse? Che poi son quelli che dicono ah i commercianti non rilasciano lo scontrino, tutti evasori); paghi poco o nulla per sentire la musica (e la SIAE che ci frega); chisseneimporta delle condizioni igieniche (tanto la ASL mica ci viene); ovviamente non devi ammortizzare le spese di affitto tasse imposte comunali rifiuti eccetera? Eccicredo che son pieni!

Adesso so come aprire la libreria. Se poi qualcuno conosce quelli che raccattano gli scatoloni di libri caduti dai camion, mi faccia un fischio. Così risparmio pure su quelli.

5 opinioni su “premio

  1. johnnyfichte

    http://www.iobloggo.com/admin/new_comments.php?blogid=5501#

    Per la pannacotta io sono disponibile.

    Se abitassi in centro farei tutti a casa da me invece che ape con luccabln… Tanto pulisce già Rosario…

    Per i centri sociali non saprei. L’unica volta che ci sono andato c’erano i Modena City Ramblers, un sacco di ragazzini delle superiori (non so quanti soldi avessero da spendere) oltre che adulti vari… C’era la mamma di Giuliani, hanno priettato due ore di filmati sul G8. E il concerto è cominciato con la versione di Bella Ciao dei Modena. Che ha commosso tutti. Perchè avevano tutti in mente le "rondini" Naomi Klein. Le export zone che il G8 ha difeso per anni, che non pagano tasse alle città terzomondiali che le ospitano. Che fruttano miliardi. Dove l’orario di lavoro supera le 13 ore, morire di straordinario è ordinario, abortire per non perdere il lavoro è prassi.

    Lo so che è sbagliato non pagare le tasse e bene o male la SIAE non è detto che sia "il diavolo". Ma lì ho visto ragazzini che si tenevano per mano con la fidanzatina e si sorbivano due ore due di filmati che in tv non andavano più da tempo. E ascoltavano la mamma di Giuliani che non credo interessasse già più a nessuna rete tv. Sarò stato distratto ma non ho visto nessuno vomitare, nessuno mi ha offerto droga e non ci sono state risse. L’unico sommovimento l’ho avuto io, emotivo, ricordandomi della moglie del migliore amico di papi che ha speso la vita nell’assistenza sociale a Milano Città. Era abituata a chiedere le cose per gli assistiti con gentilezza e buone maniere. Poi gliene sono morti un paio tra le mani mentre erano in corso "accertamenti burocratici" e da allora si è fatta un personaggio "terrificante". Ha funzionato. I superiori e gli assessori tremavano solo a sentirla nominare, urlava e sembrava molto poco femminile. Ma non è più morto nessuno dei suoi. Anche se adesso ha problemi cardiocircolatori perchè una vita di collera non è bella… Suo marito è figlio di una insegnante che a suo tempo non firmò l’adesione al Partito Fascista. L’unica della scuola. A nessuno sembrò una bella cosa, su due piedi. A me adesso sì.

    Il posto dove sono stato e di cui ti parlo era proprio il Leoncavallo, ora che ci penso. Via Watteau. E’ stato bello. C’era con me una mia amica "veterofascista"… che quando ha capito dove era finita (ci ha messo 15 minuti buoni a valutare bene fino a che punto era TUTTO VERO)… si è divertita! E, strano a dirsi, il cugino dorme con le magliette con l’effige del Duce (lecito cercarsi simboli di forza, lecito cercarli dovunque, quando uno ha bisogno di simboli di forza, non è mai un caso) ma lei… appena ha sentito come vibravano le persone sulle note strumentali iniziali dell’arrangiamento "celtico" di "Bella Ciao" così curiose e inaspettate… si è divertita un mondo! Io pure. Solo che lei rideva felice per le emozioni che sentiva nell’aria, io ho pianto e stretto i pugni. Ma ero felice anche io. E non è successo per caso.

    PS

    La mamma di Giuliani somiglia molto alla signora di cui ti ho parlato sopra. Che, per inciso, è quella stessa che mi ha commosso portandomi in giro per gli scenari dell’Adda cari da Leonardo da Vinci, e che mi ha invitato a iniziare subito a leggere il "Codice da Vinci". Mi piacerebbe un mondo fartela conoscere. Siete stupendamente simili nel modo di muovere le mani e nel brillare degli occhi… Del resto neanche lei credo sia entusiasta del Leoncavallo… Ma te la posso presentare un giorno ? Si fa una gita vicino alla casa dove Bellini scrisse la Norma. E un giro sull’Adda di Leonardo. Quello raffigurato dietro la Gioconda e che sta in copertina del romanzo…

    Baci baciotti TVB johnny

    Se legge… baci anche a ves

    Mi ha fatto molto pensare il suo punto di vista sugli squatter. Mio padre costruiva case "economiche e popolari". Mi piacerebbe ascoltarti dal vivo sull’argomento casa.

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  2. ll

    Johnny certo che me la puoi presentare. Ma se esprimo qui la mia opinione sulla vicenda di Giuliani qualcuno che come al solito mi dà della fascista arriva sicuro.

    Su quello che dici del Leoncavallo, però, io ti chiedo: è indispensabile occupare uno spazio, non rispettare la legge per fare queste cose? Ci sono delle regole di convivenza civile, in base a cosa uno può/deve rispettarle e un altro no? E’ vent’anni o giù di lì che il Leoncavallo è un noto centro di spaccio di droghe, non so in tempi recentissimi ma ai miei i miei compagni di scuola andavano lì a comprarla. A me non sembra giusto che esista una specie di ‘zona franca’ dove uno può fare quello che gli pare fregandosene del fatto che non è roba sua, che intorno abita altra gente, e che bisogna rispettare gli altri. Oltretutto ammantandosi di giustificazioni politiche e ideologiche che con quello che fanno han proprio poco a che fare.

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  3. keoma

    concordo in pieno.
    voglio l’icona della standing ovation.
    Una domanda sorge spontanea: in una città come Milano non c’erano altre realtà meritevoli del premio per la riconoscenza? Oppure è uno di quei riconoscimenti come le lauree Honoris causa, le citazioni su Who’s Who, gli articoli su Platinum?

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  4. johnnyfichte

    Eh eh. In effetti io mio è il punto di vista di uno che è arrivato una sera, è entrato ed è uscito. Cosa ne so io dei dieci anni precedenti e della gente che ci abita intorno ?

    Nulla.

    Non mi è mai piaciuto vedere gente che arriva per la prima volta, trae le sue conclusioni e se ne va senza confronto. Devo farti una impressione del genere. Aiuto! E’ vero. Non ci avevo mai pensato!

    Per quanto riguarda Carlo Giuliani, francamente ho sempre pensato che ha fatto una delle cose più idiote e immature che si potessero fare nella sua situazione.

    L’unica cosa che mi interessava quella sera era sua mamma. Volevo vederla negli occhi, perchè povera signora era finita con l’impersonare qualcosa, ma mi sarebbe piaciuto incoraggiarla ad elaborare il lutto come persona. Era una donna simpatica e dolce, e mi ha fatto piacere che scorresse affetto istintivo tra lei e i giovani del pubblico. Lei l’ha pure ben detto che suo figlio la faceva penare. Non sono io a pensare e dire che è stato censurabile. L’ha detto la mamma che Carlo stava ancora crescendo, nel bene e nel male. La stessa sera avrei voluto incoraggiare ad elaborare il lutto il giovane ausiliario dei Carabinieri e la sua di famiglia. E’ difficile, ma il mio sogno era di vedere la cosa non dimenticata e piuttosto elaborata. A casa mia ci siamo dimenticati di mia nonna. Mai elaborato del tutto. E ci sono due generazioni a psicofarmaci. Il punto per me era solo che mi piace vedere le cose elaborate piuttosto che dimenticate. Di questo mi sentivo riconoscente con chi aveva usato il Leoncavallo. Ma non posso giurare che i ragazzini presenti avessero gli stessi pensieri nei dettagli.

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