Paolo Conte

Premesso che non è che abbia sta conoscenza approfondita di Paolo Conte.
Premesso anzi che, detto proprio francamente, ho sempre pensato fosse noioso da morire e se ci sono andata è stato per (far) compagnia – e un po anche per curiosità ma non mi sarei presa il biglietto solo per quello.
Premesso infine che mi dava tanto lidea di musica delite che se non la capisci sei un povero idiota e ogni persona intelligente/colta/di buon gusto ama Paolo Conte alla follia e se tu no allora non lo sei – concetto che ho sempre odiato epperciò siccome son banale faccio la snob al contrario :oP
Premesso che un po ho cambiato idea sulle due premesse precedenti ascoltando Fiorella Mannoia cantare Boogie e Via con me.

Premesso tutto questo, il concerto del 20 allo Smeraldo mi è piaciuto da morire.
Avevamo anche dei buoni posti anche se non buoni come pensavo (però poi allintervallo ho visto Renzo Arbore due file avanti a noi e quindi se non è riuscito lui ad averli migliori difficile che ci riuscissi io) ma si sentiva molto bene e soprattutto erano molto centrali quindi sembrava di essere avvolti dalla musica.
Che in effetti è decisamente avvolgente. Ammetto anche che alla fine della prima parte stavo abbioccando – no, cioè, volevo dire, ascoltavo la musica ad occhi chiusi… Scherzi a parte, è in effetti una musica da ascoltare ad occhi chiusi, però se sei a un concerto ti godi anche il resto (e non era poco) – cmq rimango della mia idea che non ad un concerto dopo quattro canzoni un po simili ti spari.
Per farla breve, dal vivo è unaltra cosa. La voce è ancora più roca e fumosa (Dio che voglia di fumare che mi faceva venire…) e fa tanto night francese fumoso e buio a tarda notte (considerato che non ne ho mai visto uno, i luoghi comuni fanno un bel servizio a volte). Purtroppo non posso dire che canzoni mi son piaciute di più perché non le conoscevo e F. non si ricordava un titolo che fosse uno :o) però mi ricordo che una ripeteva bambula (sì con la u) e poi lattacco di una canzone meravigliosa (o forse era la stessa?) che diceva pressappoco se mi dici che non mi ami non ci credo / ma se non mi ami è un peccato – da brivido.
Orchestra da svenimento, eccezionale, luci dosate alla perfezione, lui che sembra che se la tiri e poi ti accorgi che al primo applauso sbatte le palpebre e arrossisce ed è TIMIDO! (fisicamente mi ricorda mio zio P.).

I testi… ecco i testi. Forse perché era dal vivo, sembravano un susseguirsi di immagini dipinte da questa voce che tuttora mi fa venire la pelle doca, poetiche, suggestive, che svaniscono luna nellaltra o si staccano bruscamente, che ti ricordano qualcosa, evocative è la parola giusta, forse.

Cmq non ci si capice un tubo e secondo me son senza senso. Belle però, eh. Senza il minimo senso ma belle. Però belle, giuro, mi son piaciute!

4 opinioni su “Paolo Conte

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