Archivio mensile:febbraio 2005

10 febbraio 2004

Saprai che tamo e che non tamo
perché la vita è in due maniere
la parola è unala del silenzio
il fuoco ha una metà di freddo
io ti amo per continuare ad amarti
per ricominciare linfinito
per non cessare di amarti mai
Per questo non tamo ancora
tamo e non tamo
come se avessi nelle mie mani le chiavi della gioia
ed un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti
per questo tamo quando tamo
per questo tamo quando non tamo.

(Pablo Neruda)

Questa è sempre stata (ed è ancora) una delle mie poesie preferite, una delle poche che so a memoria. Ci sono persone per cui lamore è così, o per le quali per amare bisogna soffrire o aver sofferto, o per cui lamore sono drammi, melodrammi, drammoni e litigate, amore/odio, ti lascio poi torno eccetera.

Non so, magari è così, eh, per carità, ho visto un sacco di film, ho letto una valanga di libri, conosco persone che lo vivono o lo hanno vissuto così.

Quello che ho imparato io in un anno è che amare vuol dire capirsi. Vuol dire non essere fraintesi. Vuol dire accettarsi. Vuol dire essere sé stessi. Vuol dire, anche, adattarsi. Vuol dire incrociarsi. Vuol dire essere anche amici. Vuol dire stimarsi. Vuol dire scoprire. Vuol dire condividere.

Vuol dire tantissime altre cose ancora, ma poi so che mi si imbarazza.
E, alla fine, vuol dire solo metterci niente a riabituarsi a dormire insieme e diverse notti a riabituarsi a dormire da sola.

Alla fine, vuol dire solo essere felici.

programma spensieratezza abortito

Vediamo il lato positivo. Almeno è durato un finesettimana. Come primo tentativo non è poi così male (nota per me: evita le prossime volte di vomitare, rovina un tantino l’effetto).

stavolta

basta. Stavolta me lo impongo.

L’unica cosa meno peggio – ma di poco – della gente che fa del male apposta è quella che lo fa senza volere, anzi la peggiore di tutte è quella che lo fa fregandosene se te lo fa o no.

A questo punto sta diventando farsi del male da soli.
E sinceramente ho gente migliore cui pensare.

Per cui vaffanculo. Per l’ultima volta.

E no, non lo spiego di che si tratta.

immaginazione

Se siete in una zona non proprio bellissima, anche se è pieno giorno, e vedete sfrecciare via una macchina inseguita da uno che corre sventolando una busta e che poi si ferma, la apre ed è piena di biglietti da 500 euro (credo, non li ho mai visti. Ma son quelli viola, e quelli da 200 son verdi, mi pare), voi che cosa pensereste?

in breve

Finesettimana perfetto. Sole (e conseguente colorito! :oP), dormite, letture (3 libri) e soprattutto coccole.

Ecco, forse avrei fatto meglio a non dare di stomaco prima della fine della cena di compleanno del festeggiato, ma in definitiva nessuno è perfetto. Insomma. Forse un giorno mi vergognerò un po’ meno.

Resoconto più lungo rimandato a tempi migliori!

non ci posso credereeeee…

L’esperto informatico mi chiama e mi dice che per una ‘svista’ ha cancellato il database. A parte che sul momento non sono neanche riuscita a realizzare la cosa, il panico mi ha paralizzato, poi mi ha chiesto come mai il back up risale al 21 e insomma mi son ricordata che ci sono i back up e quindi non sono finiti nel cesso 10 mesi di lavoro, cmq per farla breve ora la colpa è nostra che non abbiamo fatto il back up più di frequente e lui è il salvatore della patria che ha fatto per caso un back up martedì – cazxzo ma hai cancellato un databeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeis!!!

In ogni caso anche solo 2 giorni di lavoro sono un casino perché i pochi libri catalogati e persi sono finiti in mezzo agli altri novemila e chi si ricorda più quali sono, per non parlare di quelli che abbiamo spostato di collana.

Cmq il fatto è che da quando ho riattaccato io sto ridendo come una pazza. O il programma spensieratezza funziona alla grande o ho frainteso qualcosa ed equivale al fatto di sentirsi perennemente ubriaca.

Cmq funziona.

programma spensieratezza

il che è un controsenso ma che ci posso fare, più di tanto non posso.

Ergo dopo aver saputo che da mercoledì prossimo sarò in rçs a spuntare libri, non si sa bene con che contratto e in fondo lavoro gratis dal primo gennaio ma vabbé, ok, la tipa è incasinata e tanto lo so che me lo fa, ma cmq, innanzitutto farò un part-time di 5 mezze giornate e non 6 e poi ho messo in chiaro che lultima settimana di febbraio sono in ferie (yessssssssssssss! D. non puoi esimerti ora), insomma, appurato questo vado col programma spensieratezza.

Perciò mo esco dallaltro ufficio (ed è presto, ma oh in fondo son loro che non mi hanno ancora mandato i dati, e facciamo che glieli ricordo domani così prima di lunedì non me li mandano e quindi son fatti loro) poi vado a prendere il biglietto del treno per il finesettimana (non vedo lora) e infine non ho deciso io cosa si fa stasera.

E per tutto il finesettimana non penserò a NULLA, leggerò qualcosa di divertente, che non sia un ring o un libro che mi sono imposta di leggere, dormirò e mangerò e fumerò e berrò un sacco di cioccolata calda e mi rilasserò un sacco e mi godrò un sacco di coccole.

Ma tutto questo mica lo programmo, eh, succederà e basta!

ormai è una mania

mi sa che me lo incollerò tutte le settimane. Capissi quando esce quello nuovo sarebbe un aiuto…

Gemelli (21 maggio – 20 giugno)

Jack Boulware chiese una volta a Bill Hicks – comico discusso e ormai scomparso – cosa trovava divertente. "La commedia migliore, rispose Hicks, è quella che fa ridere la gente per cose di cui non ha mai riso", racconta Boulware sul San Francisco Chronicle. Quest’idea dovrebbe servirti d’ispirazione nelle prossime settimane, Gemelli. Non m’interessa come ci riuscirai, ma dovrai sbellicarti per argomenti che hai sempre preso molto sul serio. Magari potresti affittare dei dvd di comici famosi per la loro capacità d’infrangere tabù. Cerca sul web delle barzellette sulle tue vacche sacre. Prenditi di sorpresa e fatti il solletico proprio mentre pensi, sofferente, a quello che ti fa più paura.

Molto interessante. Praticamente son tornata a quando ero così depressa all’università da farmi le boccacce allo specchio la mattina per ridere da sola.

E poi ridere fa bene. E com’era? Una risata li seppellirà? che poi non mi ricordo mai da dove è la cit.
Facciamo che domani sento cosa mi dicono e poi mando almeno il cervello in vacanza per una settimana – che già un po’ ci è andato da solo.
Sarò totalmente spensierata per una settimana e arriverò in ritardo e non organizzerò nulla e vedrò solo film divertenti e metterò in pausa ‘sto libro che sto leggendo che mi deprime e mi piglierò su qualcos’altro, e se succede qualche altro casino amen, non è un problema mio.

E martedì mi faccio raccontare di nuovo la barzelletta delle acciughe :oDDD