cronache e disastri

E così questo weekend è andato tutto bene. Non ho letto il pezzo di qualche post fa, la giornata era troppo allegra e sarebbe stato non solo inopportuno ma superfluo.
C’era tantissima gente, molte persone che tenevo ci fossero, qualcuna no ma so che ci ha pensato.
Oltre a tutti i parenti o quasi, c’erano F., M. e A., G. e A., G. e A. (…?!? e manco si chiamano uguale). Grazie.
E c’era M. con una pancia che sembrava avesse ingoiato un’anguria intera :oP
Anguria che si andrà ad aggiungere allo sterminato numero di bambini presenti… sterminato letteralmente forse l’anno prossimo…
Don G. è partito per la tangente con il psicologo e il psichiatra, la zietta ha letto il salmo responsabile e io la seconda lettura sulla moglie sottomessa al marito e il marito capo della moglie e ho rischiato la figura.
Tutto organizzato bene, tutto fatto con calma e divertendosi, come tutti gli anni ma con un centinaio e passa di persone in più. D’altronde la cappellina (cappellinetta) di Porteglia mica compie 100 anni tutti minuti. Mia mamma tutta contenta, mio papà patriarca della situazione. Tutto bene.

Dulcis in fundo, che fare di meglio che tirare una crapata di quelle che ricordi per un pezzo al sottoscala di casa mia? Ed è solo il terzo anno di fila, dopo il frontale alla trave del B&B in Emilia (2004) e il laterale all’estintore al lavoro (2005). Tra l’altro non ricordo molto delle conversazioni avute quel giorno prima della testata, il che mi porta all’accadimento più che surreale di ieri sera – che racconterò alla prossima pausa dal lavoro.

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