Il Dio in cui credo io, essendo quello che ha detto ‘ama il prossimo tuo come te stesso’, tra togliere il crocifisso e dire cose tipo ‘possono morire se lo togliamo‘ (on. La Russa), starebbe con la finlandese che non ha niente da fare nella vita*.
* per evitare fraintendimenti: secondo me la laicità dello Stato ha problemi ben più grossi da quelli derivanti dal crocifisso nelle scuole.
Concordo sui problemi della laicita’ dello stato, ma non sulla ppiccolezza dell’evento, o non esattamente. Noto, dalla levata di scudi che una tale minchiata ha provocato, che forse e’ in queste cose che bisogna insistere.
Insomma: se non si puo’ toccare un simbolo di legno e stagno fatto da una ditta di Bagnolo Cremasco, come possiamo pensare di parlare di cellule staminali o eutanasia (assumendo tu ti riferisca a quei temi)?
in realtà mi riferisco a qualcosa ancora più a monte, sia di questo episodio che delle questioni chi tu citi: e cioè il fatto che i nostri politici usino queste cose in maniera strumentale e manipolatrice, ritenendo oltretutto il loro elettorato più idiota di quanto non sia: la maggior parte della gente con cui ho parlato (credente o meno) ritiene ininfluente per la propria fede – o assenza di essa – la presenza – o meno – del crocifisso nei luoghi pubblici. Ben diverso è stato lo spessore e la considerazione che ho sentito per argomenti come l’eutanasia.
Ritengo esagerato, ingiusto, pretestuoso, e perfino triste, che il crocifisso sia considerato un ‘affronto’ come espresso nel ricorso, ma ritengo anche che vadano rispettate tutte le convinzioni religiose, e trovo altrettanto, se non più, offensivo e ingiusto che venga considerato un oggetto da strumentalizzare a fini politici.
E, secondo me, partire da queste cose invece che essere un punto di partenza distrae dalle questioni più gravi.
P.S. a questa conversazione manca qualcosa… tipo una spiaggia 😉
ahahah vero
Per rispondere al tuo commento:
il fatto che i politici strumentalizzino la polemica religiosa a fini elettorale, per quanto mi riguarda, c’entra poco. Chi se ne frega, scusa? Che i politici non siano laici ma schierati anche in senso religioso ha poco a che vedere con quello che e’ un ordnamento giuridico, in qualche modo. E’ stato un giudice a decidere sul tema crocifisso, e malgrado lo starnazzamento politico-mediatico la decisione resta, che e’ quello che conta. A livello legale, non politico.
Per quanto possa concordare che i politici strumentalizzino temi come questo, due cose -la legge e le costituzione – che sono al di sopra di quanto i vari La Russa o Binetti possano blaterare – per ora.
Insomma: i politici possono usare ogni vile argomento, essendo una razza inutile, ma lo Stato laico non e’ un concetto politico, ma legale. Spero anch’io si continui in questa direzione – e certo, a me del crocifisso non frega nulla, per me possono anche tappezzare l’aula di croci – e si prosegua con le cose importanti OLTRE a quelle di principio. Essendo una nazione soggiogata, dubito che si decidera’ di staminali altrettanto facilmente, e quindi anche le battaglie di principio – per quanto piccole – servono a cambiare una mentalita’ odiosa.
Non mi è chiaro…
Purtroppo sono questi politici a fare le leggi, e se decidono, per manipolare il loro elettorato, di manipolare quelle, o di non intervenire in questioni così scoperte, il problema non è più politico ma legale. Quindi il cerchio si chiude, o quantomeno le due cose si vengono a sovrapporre, se non a confondere (il che è parte del problema…).
Quando mai i politici italiano fanno leggi. Starnazzano, e il cerchio non si chiude mai.
beh ehm visto l’andazzo… magari!