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vera caput mundi

Ho scoperto ieri che una delle esperienze più originali e innovative nel campo del reference viene svolta periodicamente alla biblioteca di Singapore: fare le domande più banali possibile, dare risposte immediate e verificare nelle fonti.
Ho pure un inviato sul posto da mandare in missione: il workshop si chiama ‘Ask a Stupid Question’: chi meglio di lui? 😀

[scena: la docente sta parlando al termine di 2 giorni di corso semi-inutile. Abbiocco generale. Cita la biblioteca di Singapore e io mi risveglio. Bevo dell’acqua. Lei parla di ‘Ask a Stupid Question’ e io praticamente la inondo.]

non so leggere

E’ colpa mia, lo so, se invece di leggere Segreteria di redazione ho letto Segretaria. Ma se il nome è Wladimiro Pincopallo qualche giustificazione ce l’ho, no? 😛

(No eh?)

Guida galattica NON per autostoppisti

Non riesco ancora a trovare il tempo per scrivere del lavoro. In tutto ciò sono stata a un workshop di due giorni su una nuova funzionalità del programma di catalogazione che utilizziamo che è il programma più figo nel formato più figo con le regole bibliografiche (quasi) più fighe. Evvivaaaaa (anche perché hanno richiesto espressamente che io andassi anche se ho appena cominciato a catalogare e di questa funzionalità ho scoperto l’esistenza il giorno prima).

Il rassunto che ho fatto ieri e stasera è ottimo e quindi lo riciclo.

Diciamo che fino all’altro ieri io andavo a piedi, e sapevo solo andare a piedi. Ogni tanto mi è capitato di guidare una macchina, toh. Di colpo mi piazzano su un’astronave per Marte.
Ieri sera: che figaaataaa! Uh se schiacci questo bottone togli la gravità! Uh con quest’altro ti trovi la cena pronta! Uh questo scoperchia il tetto e vedi le stelle! Oh che bello che bello che bello!

Oggi: la signorina L. è pregata di ricordarsi che è sola sull’astronave e a breve dovrà guidarla e atterrare da sola. L’arrivo previsto è tra due settimane.

Il manuale è di 200 pagine. Domani devo preparare la sala riviste alla mia assenza (ok che nessuno è indispensabile ma non ho voglia di passare un mese dopo a sistemare casini. Anche perché dovrò catalogare). E col cavolo che me lo porto in ferie!
Ci si rivede il tre luglio, in assenza di gravità.

update

E così di nuovo ho rinunciato a (potenziale) più sicurezza e (potenziali) più soldi, per fare quello che mi piace e rimanere dove sto.
Ok il rischio che corro è piccolo, però lo corro, e per me che ho bisogno di tutto a posto nelle caselline non è facile.
Ma finora mi è andata bene, incrociamo le dita ancora per un po’.

E poi è bello sapere che il proprio lavoro è apprezzato e che la passione che ci metti non passa inosservata :oDDD
Oggi sono molto orgogliosa di me. Zum zum.

espansione

La surrealità dell’ultimo periodo della mia vita si estende anche al lavoro.
Vabbè che è lunedì, ma passare dal SD rompi che in chiosa ad una richiesta impossibile e non di mia competenza (ma di quelle che anche volessi non potrei farci proprio nulla salvo pubblicare io la rivista) mi dice: beh ma lei allora qua cosa ci sta a fare? (magone depressivo) al SD che non si sa per quale motivo mi arriva con una bottiglia di vino in omaggio (oddio! La mia fama si diffonde!) è destabilizzante.

Vorrà dire che berrò la seconda per dimenticare il primo.

(mi sovviene ora: ma io posso accettare omaggi da SD?!?).

rosicamento

Come ci si sente ad aver avuto la possibilità di andare a Roma aggratis o quantomeno a metà prezzo se mi fermavo per un weekend e non averla potuta sfruttare perché lo si è saputo troppo tardi o quasi?
Ecco. Uffa.

i futuri intellettuali

fatto 1: sulla porta della sala riviste ho messo un cartello a caratteri cubitali con scritto: LASCIARE BORSE E ZAINI AGLI ARMADIETTI.
Media utenti che entrano con la borsa e/o zaino: 50%. Quando glielo faccio notare, la risposta a) è: cartello? quale cartello? la risposta b) è: sì l’ho visto ma pensavo non valesse.

fatto 2: da oggi per un po’ faccio degli straordinari per dei lavori interni; onde evitare affollamento di utenti dopo l’orario di chiusura sulla porta della sala riviste (che è a vetro quindi si vede la luce accesa) ho messo un cartello a caratteri cubitali con scritto: ORARIO SALA RIVISTE | DAL LUNEDì AL VENERDì | DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 18.00.
Utenti entrati tra le 18.00 e le 19.30: 10. Quando glielo faccio notare, la risposta a) è: cartello? quale cartello? la risposta b) è: sì l’ho visto ma pensavo non valesse.

fatto 3: sulla porta della sala riviste c’è una grossa scritta che dice SALA RIVISTE. Ma dài. Ora, va bene che fuori ci sono tutte le fotocopiatrici per le tessere ricaricabili, ma non è possibile che la media di studenti che mi vengono a chiedere le fotocopie delle dispense sia di almeno 20 al giorno, e quando gli rispondo che no, questa è la sala riviste, loro si guardano intorno con aria assente, il loro sguardo vacuo sorvola gli scaffali coperti di riviste (sono 9.000 titoli. NOVEMILA! Come fai a non vederli???) e mi dicono ‘ah davvero?’.
Clou di oggi: non contenti di ciò, mi chiedono dov’è l’ufficio fotocopie. Glielo dico.
Risposta: ah quello con scritto sulla porta ‘ufficio fotoriproduzioni’?

Ma ho capito: è solo che, poverini, non sanno ancora leggere.

All’università.

faccio un lavoro figo

se giovin figliola entra in sala e mi chiede che sala è e alla risposta
mi dice ‘che fooooorza’ mi fa sentire molto bene (quantomeno in) :oPPP

appunti sparsi

SITUAZIONE:

– il lavoro è sempre più una cannonata. Mi han già passato alla catalogazione (dei periodici ovviamente) anche se per imparare ci vorrà una vita, vado dalla responsabile tutti i giorni due ore ed esco distrutta. Il programma è estremamente complesso ma è uno dei più usati al mondo ed è veramente di un dettaglio e di una sottigliezza fenomenali. E’ fantastico, anche se naturalmente preferirei le monografie, ma non si può avere tutto dalla vita.

– il lavoro è sempre più faticoso. Oltre alla gestione della sala e alle lezioni di catalogazione (più ovviamente il vecchio vecchio lavoro), c’è un aspetto che avevo considerato meno problematico mentre invece è parecchio stressante: i rapporti interni. Non ho mai lavorato con così tante persone e tutte dicono qualcosa su qualcun altro e hai voglia a tenertene fuori, cmq ti fai un allenamento di pr e diplomazia che è sfiancante.

– il vecchio vecchio lavoro mi risulta sempre più insopportabile. A parte la fatica di doverlo fare di sera fino a tardi e nel finesettimana, è irritante dover continuare a fare qualcosa che non vuoi più fare. La buona notizia è che il mio sostituto ha capito (pare) al volo tutte le consegne che gli ho passato e dal controllo ha fatto tutto per bene e velocemente, la cattiva è che non so quando riuscirò a passargli il resto.

– tutta questa stanchezza ovviamente non aiuta i miei rapporti interpersonali, sono molto più nervosa e irritabile e scazzo con una facilità impressionante più crisi di pianto da sceneggiata napoletana per stupidate (e meno male che non guardo la TV e le pubblicità del Mulino Bianço) più inevitabile sensazione di inadeguatezza più sensi di colpa per non poter fare e dire le cose che dovrei e vorrei e se le faccio le faccio male eccetera.

ULTERIORI IMPEGNI FUTURI:

– martedì si laurea mia sorella in Giurisprudenza con una tesi della miseria in criminologia sulla propensione alla denuncia. Ha fatto un lavoro eccezionale. Noi fratelli abbiamo trovato il regalo perfetto, cosa davvero difficile con lei, molto significativo :oDDD

– sabato ho una festa grandiosa in quel del veronese per festeggiare un’altra laurea cui sono andata questa settimana, C. era nervosissimo ma è stato molto bravo e gli han dato parecchi punti – e io mi sono commossa come un’idiota. Sabato mattina ho il turno in sala di consultazione ma poi si parte e mi porto pure dietro il costume, si sa mai che domenica ci lasci sfruttare la piscina – yeeeeeeeeeeah!

e ad agosto… FERIE!