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non solo una canzone.

Happy Christmas (War Is Over), John Lennon

So this is Christmas
And what have you done
Another year over
And a new one just begun
And so this is Christmas
I hope you have fun
The near and the dear ones
The old and the young

{Refrain}
A very merry Christmas
And a happy New Year
Lets hope its a good one
Without any fear

And so this is Christmas
War is over

For weak and for strong
If you want it
For rich and the poor ones
War is over

The road is so long
Now

And so happy Christmas
War is over

For black and for white
If you want it

For yellow and red ones
War is over

Lets stop all the fight
Now

{Refrain}
And so this is Christmas
War is over

And what have we done
If you want it

Another year over
War is over

And a new one just begun
Now

And so happy Christmas
War is over

I hope you have fun
If you want it

The near and the dear one
War is over

The old and the young
Now

{Refrain}
War is over if you want it
War is over
now

colonna sonora

Il tempo passa, le cose cambiano, nell’ultimo anno un po’ di più.

– ‘Free’ dei Lighthouse Family
– ‘I want love’ di Elton John
– ‘Via con me’ di Paolo Conte
– ‘Il cielo in una stanza’ di Gino Paoli
– ‘Disperato erotico stomp’ di Lucio Dalla
– ‘One’ degli U2
– ‘Truly madly deeply’ dei Savage Garden
– ‘Mad about you’ degli Hooverphonic
– ‘Breathless’ dei Corrs
– ‘Libertango’ di Astor Piazzolla
– ‘Amami Alfredo’ dalla Traviata (possibilmente della Callas)
– ‘The sound of silence’ di Simon & Gurfunkel
– ‘Strange world’ di Kè
– ‘Che cos’è l’amor’ di Vinicio Capossela
– ‘I dubbi dell’amore’ di Fiorella Mannoia
– ‘Amandoti’ di Gianna Nannini

‘Concerti’

Finalmente trovo il tempo di dire 2 parole sul concerto di Fiorella Mannoia dellaltro giorno.

Il concerto inizia alle 21.15 con I treni a vapore (boato generale a:
delle città importanti mi ricordo Milano,
boato cui non ho partecipato visto che il seguito è
gelida e sprofondata per sua stessa mano… ma vabbè).
Alla canzone successiva mi dico che ok, sono andata a sentire la Mannoia appena prima che perdesse completamente la voce, pazienza. Alla quarta canzone (Il tempo non torna più con accompagnamento di solo piano) capisco che non è AFFATTO così ma si tratta del fatto che il tecnico del suono è un idiota cui si dovrebbe revocare la licenza di avvicinarsi a un qualsiasi apparecchio o quel che lè visto che evidentemente è sordo e sa solo sparare i bassi a livelli tali che manco la sirena da nebbia riuscirebbe a superarli.
A un certo punto cmq aggiustano o quasi la cosa e si sente meglio.

Ragazzi che concerto. I pezzi storici sono stati completamente riarrangiati, e ok che io son famosa per non riconoscere una canzone fino al ritornello, però queste le so più che a memoria e sono completamente diverse. Le sonorità celtiche di 10 anni fa sono state sostituite da quelle molto più calde che ricordano il Sudamerica o i Caraibi – tango, samba, raggae. Non a caso il nuovo repertorio segue questa linea, e dopo averci fatto sentire un Ah che sarà che sarà irriconoscibile si passa a un brano brasiliano – quindi in portoghese – inedito che verrà inserito nel prossimo album, e poi QuizasMessico e nuvole in un tale religioso silenzio che quando ha girato il microfono per far cantare al pubblico il ritornello ci è voluto un attimo prima di riprenderci…
Poi si è passati ad atmosfere un po diverse, da night francese, con Via con me e Boogie di Paolo Conte sem-pli-ce-men-te strepitose, interpretate divinamente, con una presenza scenica – quasi una coreografia – da urlo.
La prima tra laltro non è neanche nellalbum (che sarà cmq il mio prossimo indifferibile acquisto), come pure Che cosè lamor di Vinicio Capossela, con unaltra interpretazione pazzesca.

Dopo questi tre brani ero praticamente in deliquio per non parlare del fatto che non riuscivo a star ferma.

E lei ormai ha un repertorio tale che si può permettere di non fare Titanic o Le notti di maggio (Le notti di maggio!!! Un pezzo cult!) perché ne ha fin troppi. Incredibile.

Bisogna dire cmq che i concerti della Mannoia sono particolari perché ci sono dei brani in cui non devi anzi non puoi praticamente respirare (Sally, I dubbi dellamore, Mio fratello che guardi il mondo) e altri dove ti viene da scatenarti (quelle che ho detto prima, ad esempio). Ergo ho scoperto che sono ancora troppo giovane per la poltrona in platea :oDDD

Unica pecca (tecnico audio a parte): allora, stella, ormai lo sappiamo tutti che finché non si accendono le luci in sala vuol dire che rimani. E allora non mi fare la sceneggiatina dellesco/rientro per 7 (SETTE!) volte! Fammi i 5 pezzi e poi i due bis e via. Però, vabbé, dài, visto coserano posso anche passarci sopra: voglio dire, ha concluso con Il cielo dIrlanda, Quello che le donne non dicono e Is this love di Bob Marley.
Posso anche perdonarla di non aver fatto Lunaspina, va :o)))))))))))))))))))))))

http://www.fiorellamannoia.it/index.html

pacchetto col fiocco

Stasera, concerto di Fiorella Mannoia. Tra le mie preferite, Lunaspina, Oh che sarà, Il tempo non torna più, Quello che le donne non dicono… e potrei continuare – a lungo, ma mi limito a quelle che più hanno incredibilmente saputo esprimere fasi, parti, pezzi della mia vita.

Al momento non è una canzone intera.

Ma se domani io
mi accorgessi che ci stiamo sopportando
e capissi che non stiamo più parlando
ti guardassi e
non ti conoscessi più
io dipingerei
di colori i muri e stelle sul soffitto
ti direi le cose che non ho mai detto
che pericolo la quotidianità
e la tranquillità
Dove sei, come vivi dentro?
C’e’ sempre sentimento
nel tuo parlare piano
e

nella tua mano
c’e’ la voglia di tenere
quella mano nella mia

Tu dormi e non pensare
ai dubbi dell’amore
ogni stupido timore
e’ la prova che ti do

(‘I dubbi dell’amore’,
E. Ruggeri – L. Schiavone)

Qualcuno, tempo fa, mi disse che i fiocchi possono essere di tanti colori. Io ho scoperto che, a volte, il pacchetto col fiocco – se ha il fiocco – può essere molto diverso da come te l’aspetti.
E chi se lo immaginava che potesse pure avere la sorpresa?!?

‘Amandoti’

Laltra sera aspettando la cena giracchiavo tra i canali e son finita su MTV (o All music – più probabilmente questa) che trasmetteva il video dellultima canzone di Gianna Nannini. La quale a me ha sempre lasciato un po perplessa, adoro la voce e la grinta ma non sempre le canzoni sono allaltezza (con discrete eccezioni, devo dire… I maschi, Bello e impossibile, Latin lover, Fotoromanza ecc. ecc.).
Questa Amandoti (che è dentro la colonna sonora del film con Lo Cascio e la Ceccarelli La vita che vorrei) mi ha lasciato a bocca aperta, davvero colpita al cuore (sarà che qualsiasi cosa mi riporti alla Traviata mi lascia così?), poi vado sul sito e scopro che non è sua :oP
Riporto quanto trovato:

“Amandoti”
(versione originale sull’album “Etica, epica…” dei CCCP; 1990).
Ho scoperto questa canzone di Giovanni Lindo Ferretti, un autentico poeta contemporaneo,
in uno spettacolo del gruppo teatrale milanese Dionisi:
è un tangaccio che abbiamo adattato alla filosofia del nostro disco con l’uso di fisarmonica e archi.
È una storia d’amore: un autoscatto da regalare al partner come simbolo del proprio sentimento.

Musica/Music: M. Zamboni – Parole/Lyrics: G.L.Ferretti.
© 1990 Italy: EMI Virgin Music Publishing Italy s.r.l.

Amarti maffatica
mi svuota dentro
Qualcosa che assomiglia
a ridere nel pianto
Amarti maffatica
mi da malinconia
Che vuoi farci è la vita
E la vita, la mia
Amami ancora
fallo dolcemente
Un anno un mese unora
perdutamente
Amarti mi consola
le notti bianche
Qualcosa che riempie
vecchie storie fumanti
Amarti mi consola
mi da allegria
Che vuoi farci è la vita
E la vita, la mia
Amami ancora
fallo dolcemente
Un anno un mese unora
perdutamente
Amami ancora
fallo dolcemente
Solo per unora
perdutamente

Ho poi sentito la versione dei CCCP: spet-ta-co-la-re!!!!
(ma perché io ho sempre pensato che i CCCP fossero dei rockettari di musica abbastanza dura???)
La versione della Nannini cmq continua a piacermi molto, meno melodica ma più… rasposa, ed è incredibile come cambiando un paio di parole la canzone cambi completamente di significato. Ora me la risento.

Amami ancora
fallo dolcemente
Un anno un mese unora
perdutamente
Amarti mi consola
le notti bianche
Qualcosa che riempie
vecchie storie fumanti
Amarti mi consola
mi da allegria
Che vuoi farci è la vita
E la vita, la mia
Amami ancora
fallo dolcemente
Un anno un mese unora
perdutamente
Amami ancora
fallo dolcemente
Solo per unora
perdutamente

(pezzo in dedica speciale)

lavoro serale

certo che però se proprio devo lavorare la sera, meglio farlo in pigiama sdraiata sul letto con la copertina e i cuscini coi gattini, gli U2* di sottofondo e i vari messenger aperti :oP

 

* era Sting. Meno male che su Radio Capital ti dicono cosa metton su… :o|

perfezione

[scritto a rate]

La compagnia, così diversa, di persone, così diverse, che ti fanno sentire così bene – in modo diverso.
Una luna enorme sul Colosseo mentre seicentomila voci cantano insieme e tu senti solo quelle delle persone vicine. Vicine non solo fisicamente.
Una fitta improvvisa al pensiero di quanto un momento possa essere perfetto e vorresti non finisse mai ma è perfetto proprio perché è un momento, ed è irripetibile, ma non lo dimenticherai.
Le alte e irraggiungibili aspettative di qualcuno soddisfatte solo da un casuale applauso delle seicentomila persone di cui sopra – mo’ non so come battere questo record…
(Ten thousand people MAYBE more…)
Essere stancastancastanca ma stare davvero bene.
Una cena perfetta con una conclusione perfetta.
Parole rivelatorie. E non perché qualcuno ti dica cose nuove, ma perché te le fa scoprire nelle tue.
Pensare che l’aria di Roma ha un colore diverso. Una consistenza diversa (e non ci sono zanzare, lo so mi ripeto, ma la vita è davvero ingiusta).
Un sacco di risate.
‘Se fossi in te mi avrei ammazzato’.

Arrivare a casa e sentire già la mancanza delle persone. Dell’atmosfera. Della musica. Interiore.

Moni Ovadia & Oi Va Voi

Aggiornata come prima cosa la lista dei link di quello che ascolto, devo dire (anzi no, scusate, come dice Moni Ovadia non DEVO ma VOGLIO dire :P) che ieri sera è stato un autentico colpo di fulmine.

Ok con ordine.

Ieri sono andata con S. (graziegraziegrazie) a Villa Arconati a vedere Moni Ovadia La bottiglia vuota & Oi Va Voi in Klezmer night.
Posto bellissimo, come spesso avviene nonostante sia a un quarto dora da Milano a me totalmente ignoto salvo il Festival di fama e le zanzare di fama di altro genere.
Anche dello spettacolo non sapevo nulla, conosco Moni Ovadia solo di nome e gli Oi Va Voi anche meno.

– Moni Ovadia: esaltante. Ti avvince dal primo secondo con questa voce caldissima e un eloquio che capita di sentire raramente. Il tema dello spettacolo era lo straniero poi collegato alla parola con passaggi fulminei e fulminanti dallebraismo alle religioni monoteiste in generale, ai testi, allumorismo, alla spiritualità – parentesi. Ultimamente mi capita spessissimo di ricevere spunti di riflessione sulla fede. La tentazione di scriverne qui è forte, lintimità dellargomento altrettanto. Si vedrà. Cmq. Due ore che fanno riflettere divertendosi e ridendo spesso non è davvero da tutti, merita veramente. Consigliatissimo.

– Oi Va Voi: spettacolari. Musica splendida, coinvolgente senza essere banale, anzi, questa è lultima parola che viene in mente ascoltandoli. Bravi, simpatici, brillanti, coinvolgenti: che volere di più? Da approfondire, decisamente. Due note di colore: la violinista è la donna più sexy che abbia mai visto, suona in maniera tremendamente erotica, non mi viene unaltra parola, sembra posseduta dalla musica, non so come dire, sembra che la musica le scorra dentro (oppure era molto fatta, chissà :P). Due: spero TANTO che la cantante (che tra laltro sul sito ufficiale non risulta da nessuna parte, boh) si sia fatta un giro per negozi a Milano, perchè arrivare con: camicietta bianca genere via di mezzo tra hippy e hollie hobbie più gonna con taglio a kilt ma di stoffa a disegni tinta su tinta sul verde più calzettoni bianchi da montagna (giuro!) più b|rckenstock è veramente da coraggiosi…!

Grazie grazie grazie S. per una serata stupenda e per avermi fatto conoscere Moni Ovadia e gli Oi Va Voi (per questi ultimi credo di dover ringraziare, a scalare, anche F. e M.-). Grazie mille stella sei un tesoro (oltre che un mito di donna, naturalmente)!!!

magia a Milano

Sei andata a dormire da poco, e già stai sprofondando nel sonno. Nonostante il caldo, nonostante le zanzare, nonostante mille pensieri che non se ne vogliono andare. Sei lì, sulla soglia dell’oblio totale, quando qualcosa ti fa tornare indietro. Nel silenzio più assoluto, qualcuno ha messo su un disco di musica classica. Sì, proprio un disco, l’immagine che ti arriva è quella di una mano che appoggia un vecchio vinile sul piatto, l’altra mano regge una sigaretta e si intravede una vecchia vestaglia – rosa? bordeaux? No, niente che faccia intuire se è un uomo o una donna. Tutto è molto sfumato, indefinito… tranne il fumo che sale dalla sigaretta.
Tutto questo nella tua mente è un attimo, neanche il tempo di pensarci che già stai cercando di riconoscere il pezzo. Inizialmente a dir la verità ti era sembrato un assolo per sax, ma era l’autosuggestione di sapere che ogni tanto un misterioso suonatore (un uomo, questo, di sicuro) riempie la sera con la sua musica dal palazzo vicino.
No, è un brano famosissimo, ed è un’intera orchestra… ma non ce la fai, il suono poi va e viene, non dev’essere vicino, cambia a seconda del vento e scappa sempre un attimo prima che tu lo acchiappi.
Ti piace immaginare che venga dal carcere, che lì qualcuno che non riesce a dormire per il caldo o la notte o la vita abbia messo su qualcosa per dimenticare il caldo e la notte e la vita.
Ormai sei perfettamente sveglia, o quasi, la mente vaga sulle note a tratti, non cerchi più di riconoscerle ma te le godi e basta. E scacciano anche il tuo caldo, le tue zanzare, i tuoi pensieri. Ma non la notte, e non la vita.

Poi un’ambulanza. Una frenata. Il rombo di una moto. Due voci che si alzano per strada – una lite, ma finisce subito. In mezzo le note tornano, ma sfumano, si allontanano, provi a trattenerle, e senza neanche accorgerti stai di nuovo dormendo.

Cosa sarà durato? Un minuto, forse due. Indimenticabili.

pre-bilancio

Io due anni fa.

Io (un po’ meno) un anno fa.

Lunaspina
di Ivano Fossati
cantata da Fiorella Mannoia

Io mi vesto normalmente
come chi ha poca fantasia
come chi mette qualcosa
e poi non deve andare via
mi avvicino alle persiane
sento il mondo che fa rumore
e gli orologi di una casa
non si fermano mai.

E mi fido facilmente
delle ombre via via
che riesco ad essere assente
e non cercarmi compagnia
e di notte sento bene
i ritmi del mio stesso cuore
e le voci di una casa
non s’imparano mai.

Ho un lavoro qui vicino
il mio lavoro non mi piace
perché mi consuma gli occhi
e poi mi mangia le giornate
e in tutto questo non vedere
in tutto questo non ricordare
in tutto questo non amare
io sono qui
che vivo…

Io no, io no, io no, io no
io non ho terre da sognare
io non ho voci da seguire
io sono qui che aspetto.
Io no, io no, io no, io no
io non ho lettere da spedire
non ho parole da imparare
per cantarle sola.

Come tarda questa notte
la mia lunaspina
venga giù alla finestra
quella luce bambina
venga giù dal silenzio
mia cara compagnia
con i miei muscoli stanchi
sono qui
che aspetto…

Eh no, eh no, eh no, eh no
io ne avrei terre da sognare
ne avrei di voci da seguire
io non è vero che aspetto.
Eh no, eh no, eh no, eh no
io non ho lettere da spedire
ne avrei parole da imparare
per non cantarle sola.

Eh no, io no, io no, io no
io ne avrei dette di parole
io non l’ho amato il mio dolore
io non è vero che aspetto.
Eh no, eh no, eh no, eh no
ne ho gridate di parole
e non l’ho amato il mio dolore
e adesso canto sola.

Come se fosse facile
convincersi
a non ridere troppo
di sé.

Io adesso non aspetto.

Io, adesso, vivo.