Archivio mensile:aprile 2005

test complicato – versione americana

http://www.humanmetrics.com/cgi-win/JTypes2.asp 

la funzione dominante la variante "emotiva" del "giudizio".

Caratteristiche associate a ciò sono:

-decisioni basate sui valori personali

-capacità di apprezzare e accettare la gente – amare la compagnia e
ricercare l’armonia (sei adorabile, secondo me è vero; io odio il
prossimo praticamente)

-cura nello stimare l’impatto delle proprie decisioni sugli altri, empatia e compassione

-approccio personale

Le emozioni sono "estroverse" cioè utilizzate principalmente per
governare azioni e parole "parlate" (non "pensate"). Quindi un ESFJ:

-cerca relazioni stabili e armoniose

-tende ad adattarsi all’ambiente, prendendo a bordo coloro che sono
considerati come importanti dalla famiglia e dagli amici o dalla
società nel suo insieme

-esprime l’apprezzamento che sente per gli altri

-tende a considerare i sentimenti degli altri prima dei propri

-è sensibile alle lodi e alle critiche, e cerca di conformarsi alle aspettative ragionevoli degli altri

Principalmente la funzione "sentire" è supportata dalla percezione
"sensing" introversa, cioè la percezione sensoriale è usata
principalmente per gestire il mondo interiore delle emozioni e dei
pensieri.

Questo cambia il modo in cui l’emozione è diretta:

-concentrazione delle emozioni sulle relazioni correnti e sulla
gente (eg. attraverso eventi sociali e conversazione basata sui FATTI)

-ricerca di modi "pratici" di essere al servizio della gente

-visione soggettiva della gente, osservando i fatti che supportano l’armonia della relazione

Il temperamento classico di un ESFJ è "Epimethean" o "Melancholic",
e una spinta primaria è il dovere, il servizio e il desiderio di
appartenenza.

Contributi al team da parte di un ESFJ:

-lavora duro ed efficientemente per completare i compiti entro le scadenze

-si assicura che ciascuno nella squadra si senta apprezzato e che i suoi bisogni siano soddisfatti

-mantiene buone relazioni, costruisce lo spirito di gruppo, spesso attraverso l’entusiastica organizzazione di attività sociali

-tiene il team informato, chiedendo il contributo di tutti e cercando di raggiungere le decisioni tramite il consenso

-assicura il rispetto per le gerarchie stabilite e le tradizioni

-lotta duro per assicurarsi che la gente sia felice del servizio offerto

I modi in cui un ESFJ può irritare gli altri includono:

-parlare troppo

-presumere che conoscono i bisogni degli altri (piperita saccente chi te l’ha appioppato ? te lo sei affibiato da sola ?)

-evitare il conflitto, senza fornire tutta la critica che serve

-trascurare i propri bisogni

-non badare al legno perchè sono concentrati sugli alberi…

-essere riluttanti a provare cose nuove o lavorare verso nuove possibilità

Crescita personale:

-imparare ad osservare e accettare gli aspetti negativi delle persone che ammirano

-cerare di vedere la gente in modo più indipendente e obbiettivo

-fermarsi a riflettere, incoraggiando gli altri ad articolare i
propri bisogni e usando l’ascolto attivo per verificare la comprensione

-essere critica circa una persona o situazione e lamentarsi espressamente quando ciò può avere un valore per il destinatario

-stabilire una lista dei propri bisogni personali, e assicurarsi
che siano soddisfatti – riconoscendo che questi non escludono la
soddisfazione dei bisogni degli altri

-stabilire obbiettivi di lungo termine, lavorarci, ma essere
pronti a cambiarli alla luce delle esperienze e dello svilupparsi delle
circostanze

-elencare opzioni e adottare un processo formale di valutazione in base a criteri, compresa una analisi costi/benefici

Sotto pressione un ESFJ potrebbe: lavorare duro per terminare il
lavoro, incoraggiare gli altri per l’impegno, mancare di riconoscere la
necessita di cambiamento, trascurarsi; Sotto ESTREMO STRESS l’ombra
dell’ESFJ potrebbe apparire (una forma negativa di INTP) e l’ESFJ
comincia a vedere negli altri (anche a sproposito) questa serie di
comportamenti: essere critico e trovare difetti in tutto, avere una
visione pessimistica del futuro, suggerire idee praticamente
irrealizzabili, ignorare i sentimenti altrui. Questa "ombra" si
proietta a prescindere dai reali comportamenti degli altri, viziando
l’obbiettività dell’ISFJ. (Ognuno dei 16 tipi sotto estremo stress
comincia a vedere l’ombra del suo negativo, chiamato "ANIMA" negli
altri intorno).

 

beh mi si adatta alla perfezione, nel bene e nel male… E poi il commento di johnny è davvero da far arrossire :o)

oppovera me ma il riposo del guerriero no eh?

sempre da http://www.internazionale.it/oroscopo/:

Gemelli (21 maggio – 20 giugno)

"Sempre e mai sono due parole che dovresti
sempre ricordare di non usare mai", ha detto lo studioso di semantica
Wendell Johnson. Anche se in genere sono d’accordo con il suo
consiglio, questa settimana farò un’eccezione per voi Gemelli. Potrebbe
essere uno degli intermezzi più esagerati ed eccezionali da molte lune
a questa parte. L’ordinario potrebbe diventare epico, l’ultimo
diventare primo e viceversa. Tra spettacolari effetti speciali e svolte
melodrammatiche, "sempre" e "mai" potrebbero sembrarti assolutamente
ragionevoli.

accidempolina sembra divertente… ma dopo posso riposare un po’? solo un pochino eh.

servizi utili

In attesa del sospirato ritorno della posta di adele, segnalo un analogo servizio utilissimo per la comunità tutta, più specializzato sul fronte opposto: l’agenzia Intrighi Machiavellici & co. – cito:

Consulenze varie ad esponenti del gentil sesso circa la annosa questione della psiche maschile.
Servizio teleguida love affairs.
Frasi fatte e consigli banali su come rapportarsi con l’altra metà del cielo.

E con due consulenti del consulente, ecco l’esordio dell’attività!

(sì lo so, anch’io odio i post pieni di link, ma facciamo che è l’eccezione che conferma la regola).

P.S. lord, caro, mo’ che ho provveduto, non me lo togli il link vero??? :DDDDDDDDDDDD

rivincite dell’ego

Ieri al matrimonio l’altra testimone era la mia compagna di classe più corteggiata ai tempi del liceo.

Quando l’ho detto a F. il suo commento è stato ‘beh dev’essere molto peggiorata. Tu sei più elegante e più carina’ :oDDD

In effetti era vestita male :oP tiè.

(ok torno ad avere trent’anni. Domani, intanto me la godo ancora un po’).

change: preavvertimento

quando mi vedrete non spaventatevi.

Ho solo cambiato (di nuovo) colore di capelli.

E mi piace un sacco! :oDDD

…e non solo perché F. mi chiama ‘rossa’ ;o)))))

misteri della scienza

L’altra notte son stata malissimo. Era un sacco che non mi capitava
di star male e non ci sono abituata ma cmq è stata una cosa strana. Da
allora non so ben spiegare come mi sento, un po’ come se
contemporaneamente fossi ubriaca (mi gira la testa) e avessi i postumi
della sbronza (nausea e mal di testa). Non è bello, nonnò, proprio per
niente. Ho pure avuto una specie di blackout. Forse sto proprio
raggiungendo il limite? Mah. Tanto ora devo fare le analisi per vedere
se sono l’unica trentenne al mondo a soffrire di ipertensione, io che
svenivo per la pressione bassa. Vabbé. Ovviamente sono andata cmq al
lavoro.

La cosa più preoccupante è che ho avuto degli incubi, l’unico che mi
ricordo (ed è già tanto, mai una volta…) è oltremodo inquietante:
Costui
quella notte scriveva sul forum che Margherita Hack sarebbe morta e la
mattina dopo sulla stampa risultava che era vero ma che era successo
DOPO che postasse. Da allora diventava il Brezny de noiartri.

Aiuto.

 

P.S. se avete suggerimenti farmacologici sapete dove trovarmi :oPPPPPPPPPPPPP 

lavoro & diplomazia

beh ormai lavoro lì in T. da una decina di giorni e in pratica mi ritrovo a gestire la sezione bibliotecaria. Non male, molto responsabilizzante ed anche entusiasmante ma anche parecchio delirante (ante ante ante…). L’ambiente è bellissimo sia come struttura che come persone.

Ma la diplomazia com’è ormai noto non rientra nelle mie corde. E devo avere anche qualche decisa carenza nelle PR.

Esempio 1: entra giovin signora con aria decisa assieme a signore un po’ più anziano cui squilla il cellulare. Occhiataccia della bibliotecaria (io). O meglio: occhiata con sopracciglio alzato del genere ‘orsù, siamo in una biblioteca!’. Lui fa un gesto di scusa, e risponde. Lei si avvicina, mi chiede chi sono e mi dice che è la resposabile delle mostre e lui è xy (l’architetto superipermegafamoso la cui mostra è appena stata inaugurata). Ora, vero che al poveraccio probabilmente gli han detto vieni giù a vedere la nuova biblioteca e non ha pensato di spegnere il cellulare, vero anche che io mica gli son saltata addosso strepitando SILENZIO!, la tipa ha un tantino troppo insistito sui chi io esattamente fossi – mancava solo il CF. Della serie ‘mi ricorderò di te’. Lo rifarei ma cmq non è stato il massimo.
Esempio 2: entra presidente della T. con tipa al seguito. Saluto e torno a lavorare. Poi scopro lei essere una della Premiata Ditta e io manco l’ho guardata… :oP
Esempio 3: dire al responsabile (che per fortuna è un giovane ragazzo molto simpatico): ‘ma chi è che ha fatto il database mettendo per 4.000 (quattromila) titoli l’autore con NOME COGNOME?’ (immaginare tono del tipo: ‘ma chi è quel perfetto idiota???’). Risposta: ‘ehm… io.’

dimenticavo…

… ma quanto mi sembra appropriato l’oroscopo di questa settimana (tratto da http://www.internazionale.it/oroscopo/):

Gemelli (21 maggio – 20 giugno)

Per citare Malcolm X, siete stati accecati. Siete stati fregati, fuorviati, imbrogliati. Svegliatevi, Gemelli, e fiutate l’inganno prima che sia troppo tardi. PESCE D’APRILE! Era una bugia. Ecco il vostro vero oroscopo: siete ben difesi contro qualunque inganno e delusione. In nessun altro periodo della vostra vita è stato più difficile prendervi in giro, truffarvi o manipolarvi. Avete un sesto senso che vi permette di fiutare gli obiettivi nascosti dietro ogni storia. Questo meraviglioso sviluppo è il risultato della crescente determinazione a essere onesti con voi stessi.

vabbé un contentino al proprio ego ogni tanto ci vuole…

perplessità

In questi giorni, francamente, ho pensato ad altro – altro su cui già troppa gente ha parlato in pubblico e direi anche straparlato – perciò almeno per quanto mi riguarda qui e altrove manterrò il silenzio che amerei aver visto condiviso (naturalmente non in privato, se interessa :oP ).
Ma, per ricollegarmi invece al post precedente, ecco io tutta ‘sta gioia e tripudio ed esultanza che leggo ovunque non la sento proprio. Ok, meglio che l’altro versante, per carità, ma non è che io sia poi tanto contenta che questa gente (proprio QUESTA GENTE nello specifico) abbia ottenuto la cadrega, come si dice dalle mie parti.
La rassegnazione al meno peggio non mi fa dimenticare chi sono queste persone e quanto sono distanti i loro obiettivi dai miei ideali. La sinistra dovrebbe essere ben altra cosa, e se proprio ci si deve accontentare l’esultanza la riservo per quando lo sarà.
Mo’ speriamo in bene, ma le fette di salame sugli occhi aspetto ancora un po’ a metterle: so chi sono e cosa vogliono, quindi non prendiamoci in giro su quello che faranno.
Anche se in realtà spero di essere smentita ;o)

Politicheggiando (ommioddio si salvi chi può)

Parte prima – autobiografia.
Avendo avuto la sorte di crescere in una famiglia che non definirei di destra – anzi – quanto molto più propriamente anticomunista (quando il comunismo in Italia c’era ancora, cioè in pratica quando voleva dire Stalin e Brigate Rosse eccetera eccetera – sulla menata storica e revisionismi vari interrogo la prossima volta), son cresciuta ascoltando e di conseguenza imparando per bene gli strumenti di critica alla sinistra (e sì lo so che non è la stessa cosa ma a casa mia vien vista come diretta discendente o meglio emanazione). Poi una cresce, studia, conosce altre cose, altre idee, altre concezioni, se poi è pure magari un po’ idealista e legge molto e ha una visione del mondo cui aspirare un tantino utopica (una di quelle cose tipo niente guerre, niente violenza di nessun genere, nessuna discriminazione, ma solidarietà, tolleranza, rispetto verso tutti, possibilità aperte a tutti, gli stessi diritti per tutti insomma diciamo la buona vecchia Imagine salvo la parte sulla religione nel senso che ci siano tutte e convivano allegramente), beh se una è un po’ così e non è proprio scema del tutto magari si accorge che le varie correnti centro-destro-moderato-conservatrici non perseguono proprio esattamente le stesse cose.
(nel frattempo ha litigato con tutti i sinistroidi semiviolenti del suo liceo sfondando picchetti e battagliando giuridicamente con chi voleva imporle autogestioni, cosa che forse influirà su una pessima scelta universitaria).
Alla fin della fiera la metterei così. Ideologicamente e teoricamente sto a sinistra (più sul socialismo che sul comunismo – il primo ovviamente non alla Craxi – e il secondo magari lo prendo in considerazione quando in Cina certe simpatiche cose non le fanno più, è più forte di me). Partiticamente proprio da nessuna parte. Fanno schifo tutti quanti.
Fine del riepilogo storico filosofico.

Parte seconda – effetti collaterali.
Il piccolo problema conseguente a quanto sopra è che si riesce fantasticamente a non essere mai d’accordo con nessuno.
La differenza è che mentre a destra è facile – non son d’accordo sulla sostanza ma posso trovar buona qualche idea pratica, a discutere in linea di principio si va via in scioltezza – a sinistra è un casino. Innanzitutto perché ‘sinistra’ raccoglie cose ben diverse tra loro. Però mettiamo anche che abbiano in comune tutti quei bei valori di cui sopra. Ora qualcuno mi dica in Italia chi fa almeno finta di ricordarseli. Cmq. Il punto è che se io sono di sinistra perché voglio e/o condivido a, b, c allora chi si candida per la sinistra per quanto mi riguarda deve dire che cercherà di fare a, b, c sennò che cavolo lo voto a fare? Per cui se non fanno quello che secondo me dovrebbero fare, a me viene stranamente spontaneo dirlo. Dicesi: critica costruttiva.
E il mio problema grazie alla parte uno è che son cresciuta in una buona palestra in questo senso e quindi, avendone oltretutto assimilato per  anni gli strumenti, mi viene naturale come respirare – certe abitudini son dure a morire.
Esempio: mi domando come mai si organizzi una manifestazione contro la pena di morte solo quando se ne sta per eseguire una negli Stati Uniti e mai quando succede nelle altre parti del mondo (o in maniera molto più blanda). Ecco per dare un’idea.
E così sorpresa sorpresa la stragrande maggioranza della gente che mi sente/legge discutere su questi argomenti fa questa stupefacente (o meglio mi stupiva tempo fa, adesso ci ho fatto il callo) associazione: critichi la sinistra – ergo sei berlusconiana.
Il che finora non mi ha mai preoccupato. Se uno è così superficiale è un problema suo.
Ma adesso mi sono stufata. Mamma mia quanto dev’essere riposante avere la certezza di sapere tutto, di avere la verità in tasca, parlare solo con quelli con cui si va d’accordo, dandosi grandi pacche sulle spalle e dicendosi a vicenda quanto si è bravi buoni intelligenti e superiori e spalleggiandosi a vicenda facendo fronte comune per principio – l’ha detto il mio amico con cui son sempre d’accordo perciò è giusto per forza – e pretendendo dagli altri un rispetto e un ascolto che non si è diposti a concedere, pretendendo un trattamento diverso da quello che si è disposti a riservare a chi la pensa in maniera diversa. E pensando di potersi permettere qualsiasi cosa, insultare gli altri, usare toni offensivi, dire cose che non stanno né in cielo né in terra perché è ‘la passione politica’ ma quando qualcun altro si scalda non può.
Io sinceramente, davvero, li invidio. Sono stanca, a dispetto del nome che mi son data per questo blog, di essere curiosa, di cercare il confronto perché magari si impara qualcosa, di fare domande, di correre sempre il rischio di litigare, di fare anche l’avvocato del diavolo per capire meglio.
Ecco si vede che son proprio stanca di capire. Via, accettare acriticamente qualsiasi cosa purché sia antiberlusconi, non criticare la sinistra e non permettere agli altri di farlo è più facile, questa è la verità.
Non farsi domande, men che meno farle agli altri se non sei sicura che la risposta ti piaccia.

Naaa fare la trinariciuta assoluta no. Facciamo che d’ora in poi ne parlo con quelle due/tre persone che non sono (quasi) mai d’accordo con me ma sanno ascoltare ed esporre le loro ragioni e si scaldano sì, ma quindi lo puoi fare anche tu. E poi, le volte che mi dicono che ho ragione, ha ben più valore.