Archivio mensile:dicembre 2005

in scivolata

…e di corsissima che al lavoro è un delirio – e non ho tempo manco per la posta – la vacanza è stata talmente tragicomica che ho materiale per un mese.
Si articolerà su:
– bollettino medico;
– disavventure di viaggio;
– materiale antropologico.
Solo ed esclusivamente per voi, Le vacanze dei vecchiolini prossimamente su questi schermi.

P.S. Tornare e vincere il derby dopo 10 anni ripaga di qualsiasi cosa.

P.P.S. Anticipazione succulenta del resoconto vacanze: per la prima volta da due anni e mezzo NON SONO STANCA.
Sono la prima a non crederci ma è così!

programmi. Programmi?

Niente programmi.
Il passaporto è arrivato. Ho salutato i colleghi. Ho avvisato tutti (credo). Ho trovato un escamotage ad un piccolo problema pratico. Domattina farò la valigia e provvederò ad alcune incombenze femminili.
Quindi… niente programmi.
Salvo prendere il volo domani sera e NON FARE ASSOLUTAMENTE NIENTE per una settimana.
Beh ok mangerò. Farò il bagno. Prenderò il sole. Leggerò. Coccolerò e mi farò coccolare. Dormirò. Sonnecchierò.
In breve: pigrescherò per una settimana.

Potrebbero quasi venirmi le piaghe da decubito.

realtà

E’ stato un periodo duro? Sì, lo è stato. Che avrà strascichi per diverso tempo, molti dei quali probabilmente non immagino ora.

Poi ti arriva una notizia, alle 8 del mattino, e ti rendi conto che il tuo periodo duro son stronzate. Perché mai, neanche per un momento, mentre pensavi oh quanto è difficile oh che problemi oh cosa faccio/voglio/decido/scelgo, MAI, neanche per un momento, TU hai pensato di suicidarti. Mentre una ragazza di vent’anni non solo l’ha pensato ma l’ha anche fatto.

E mentre penso che l’altra sera ero a un concerto talmente bello da farmi venire le lacrime agli occhi – e lei ci stava pensando; che ieri sera ero a prendere i biglietti per il viaggio ed ero preoccupata per altre cose e poi sono andata a teatro e ho riso fino a star male – e lei era tra la vita e la morte, allora penso anche a quanto sono fortunata. Sono MOLTO fortunata. Perché ho una famiglia che mi crea un sacco di casini ma sta bene, mi vuole bene e c’è quando ne ho bisogno. Perché ho un ragazzo che amo e che mi ama. Perché ho una quantità esagerata di amici su cui posso contare e con cui posso parlare. E una fede che mai come negli ultimi tempi mi son resa conto che è un dono che non so spiegare. E ho un lavoro che adoro e non ho difficoltà economiche e un sacco di interessi. Soprattutto perché non sono sola e non mi sono sentita sola. Soprattutto perché io posso essere felice e se non lo sono è perché sono solo un’incontentabile insoddisfatta.
E mai nella mia vita mi son sentita una merda come ora, e mi vergogno così tanto di me stessa che lo scrivo perché non voglio dimenticarmelo, come mi sento adesso.