Archivio mensile:ottobre 2006

quark

Essere morsi dalle zanzare comporta che si giri in top e sandali.
Se non è così, giustamente essendo dopo il 20 ottobre, essere morsi dalle zanzare è calamità naturale.

il resto mancia

Quando ero piccola ho fatto la chierichetta a Premeno che non era diocesi di Milano quindi anche le bimbe potevano fare le chierichette (adesso anche a Milano).
Rimase storica la prima volta quando mi spedirono a fare il giro delle offerte: per me era scontato che tutti dessero un’offerta quindi mi piazzavo davanti a TUTTI aspettando con pazienza che ‘sti imbranati tirassero fuori il portafoglio, ma muoversi prima no eh? 😛
(poi mi han spiegato che non è mica obbligatorio dare le offerte e ognuno fa quello che vuole ma credo che con quella giornata il parroco abbia rifatto il tetto della Chiesa).

Ieri siccome sono arrivata tardi sono andata a Messa alle 21 a San Vittore. Eravamo pochini pochini perciò ci han chiesto di raggrupparci davanti. Al momento delle offerte c’era solo una persona che quindi ha chiesto alla signora davanti a me di aiutarla, lei ha detto di no e quindi l’ha chiesto a me. Poverino, ok che eravamo in pochi ma la Chiesa è enorme quindi prendo il cestello e vado.
Quasi alla fine del giro una signora mi porge un biglietto da 10 e mi chiede se ne ho uno da 5.

Giuro che è la prima volta che sento di qualcuno che chiede il resto…!

interpretazioni semi-oniriche

Non riuscire ad addormentarsi è una delle cose che odio di più.
Ieri sera le ho provate tutte: lettura di uno dei libri più noiosi che mi sia capitato di avere per le mani, riepilogo delle cose da fare oggi, infine, presa dalla disperazione, mi sono messa pure a contare le pecore.
Le quali, dopo un paio di salti normali, si sono messe a: atterrare oltre lo steccato rimbalzando e facendo boingboing (c’era pure scritto); trasformarsi in pelouche con gli occhietti ricamati a crocetta; esibirsi durante il salto in giravolte, salti mortali, voli carpiati; infine diventare Snoopy che compiendo un salto all’indietro atterra di testa rimanendo incastrato nel terreno a testa in su, prontamente raggiunto da Woodstock che gli atterra sotto il naso (letteralmente).

Deduzioni:
i vecchi metodi tradizionali non fanno per me
OPPURE devo evitare i rigatoni con bufala a cena
OPPURE devo decidermi a capire quando sono sveglia e quando no?

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Tre giorni e mezzo con influenza, febbre, tosse, emicrania:
Un pranzo da amici rimandato.
Un teatro perso.
Due amici ospitati un po’ così.
Un matrimonio – al quale si ballava il liscio!!! – saltato.
Taaaaaaaaaaante coccole ricevute :o)

E cmq l’influmed rimetterebbe in piedi pure uno zombie.