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acustiche

Che nel loggione scomodissimo del Ponchielli di Cremona Paolo Conte si senta incredibilmente bene e di sicuro mooolto meglio della sesta fila allo Smeraldo di 2 anni fa (concerto identico e costo doppio rispetto al loggione) è cosa che grida vendetta al cielo.

direttamente dai ruggenti anni ’80

… colpa della pubblicità…

When I’m feeling blue, all I have to do
Is take a look at you, then I’m not so blue
When you’re close to me, I can feel your heartbeat
I can hear you breathing near my ear
Wouldn’t you agree, baby you and me got a groovy kind of love

Anytime you want to you can turn me onto
Anything you want to, anytime at all
When I kiss your lips, ooh I start to shiver
Can’t control the quivering inside
Wouldn’t you agree, baby you and me got a groovy kind of love, oh

When I’m feeling blue, all I have to do
Is take a look at you, then I’m not so blue
When I’m in your arms, nothing seems to matter
My whole world could shatter, I don’t care
Wouldn’t you agree, baby you and me got a groovy kind of love
We got a groovy kind of love
We got a groovy kind of love, oh
We got a groovy kind of love

(A groovy kind of love, Phil Collins)

EDIT: non mi ero mai accorta di quanto il testo fosse stucchevole… la musica è così carina…

Fossati

ok ci sono andata giorni fa al concerto ma tra salute e menate varie ormai arranco dietro me stessa.
Quindi solo due note 😛 al volo:
– è uno dei pochi della sua generazione che sentito dal vivo ha la stessa voce dei dischi di trent’anni fa (e mettiamoci la firma).
– orchestra da brividi.
– è buffo sentire canzoni che hai sempre sentito cantate dalla Mannoia in maniera completamente diversa: I treni a vapore è meglio cantata da lui, anche se non avrei mai creduto fosse possibile, ma Panama è meglio cantata da lei 😛
– Ho adorato C’è tempo, che non conoscevo.
– sentire Dedicato dal vivo è inspiegabile.
– Non ha fatto La mia banda suona il rock! La prima canzone da me scoperta e apprezzata tutta da sola! Uffa.
– nota di colore: la coppia di vicini che sembravano avere una visione, cantavano tutto, urlavano il nome a caso, e a un certo punto sembravano caduti in trance. I loro nipoti andranno a quello dei Take That e faranno uguale, con una musica peggiore 😛
Infine, è il primo concerto da anni in cui l’audio è decente. Oooooooooooh e ci voleva tanto???

Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C’è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C’è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d’estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l’ora muta delle fate.

C’è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c’era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c’è tempo, c’è tempo c’è tempo, c’è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz’ora sono qui arruffato
dentro una sala d’aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C’è un tempo d’aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C’è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l’istante in cui scocca l’unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c’era un tempo sognato
che bisognava sognare.

ma te guarda…

Solo a me può capitare che il mio fidanzato in vena di stupidera mi impesti i commenti del post precedente con richiami anonimi alla canzone del cammello e dromedario, e la sera il concerto di Magoni e Spinetti a tema musica sacra si chiuda proprio con quella (sì i due deficienti che ridevano come pazzi in decima fila eravamo noi).

Per cui al matrimonio avremo, su 5 canzoni, una che non sapevamo essere dedicata all’eroina e non alla donna amata, e una che parla di animali più o meno gobbuti.

A proposito, bel concerto, ma col repertorio che hanno qualche canzone in più a tema la potevano trovare, invece di altre che non c’entravano nulla… per essere proprio critici, poi, le canzoni natalizie loro così originali le han fatte in maniera proprio pedissequa, con effetto un po’ freddino. Detto questo, lei con quella voce può cantare qualsiasi cosa e io ringrazio e basta.

vita culturale

Dalla scorsa settimana, dopo secoli che non vedevo uno spettacolo teatrale o musicale o facessi qualcosa di alto livello culturale (ah i bei tempi dell’università quando per spacciarti da intellettuale ‘ste cose le dovevi fare e magari ti piacevano pure :oP), sono andata a due appuntamenti imperdibili e domani ne ho un altro.
Procedo con ordine.
(l’unico altro importante elemento di nota della settimana è una cena da amici per inaugurare il tavolo dove son riuscita a battezzare – o meglio inondare – con la soia numero 1 tovaglie numero 2 tovaglioli numero 1 gonna e numero 1 maglietta. Sembra che la soia macchi poco ma alla fine mi sembrava di essere un involtino primavera, benché avessimo mangiato giapponese).

14/09 Lella Costa in ‘Stanca di Guerra’.
Detto tra noi, era la prima volta che andavo a una Festa dell’Unità. Odio il casino e odio le canne. Però pioveva quindi poco casino e canne non ne ho sentite. In compenso i prezzi per mangiare non sono poi così popolari, il gnocco fritto però non era male e soprattutto la compagnia era delle migliori.
Lo spettacolo si presta a pochi commenti, parla da sé, è da vedere. Ridi e piangi e lei è da urlo e quello che dice non te lo togli dalla testa per giorni. E mi devo rileggere l’Antigone.
Frammenti sparsi: il filo conduttore del nonno piemontese, il paragone Antigone/Beautiful, il commento all’Edipo di Sofocle in quale pensava che non se la sarebbe bevuta nessuno. Strano come è più facile citare quello che ti fa ridere di quello che ti fa piangere.
(link a un’intervista da cui scopro che il filo conduttore l’ha scritto Baricco).

17/09 Petra Magoni e Ferruccio Spinetti.
Stavolta c’era casino (non troppo) e pure le canne (al chiuso. Di fianco alle poltroncine. Che se io mi accendevo una sigaretta… vabbè questo è un altro discorso). Più la vendita di vasche da bagno ma vabbè. In compenso ho avuto una simpatica conversazione con sciura che dice a F. che le donne hanno la parità e poi mentre lo aspetto per le crèpes gli prende una sedia e mi dice, guardandomi un po’ delusa, ‘certo che se neanche gli fai trovare la sedia…’ Simpaticamente contraddittorio :oP
Al concerto c’era un sacco di gente che conoscevo (per caso).
Lei ha una voce da brividi, ancora faccio fatica ad adattarmi alle sue cover di canzoni che conosco benissimo cantate in tutt’altro modo, ma già è incredibile nel cd (che consiglio cmq caldamente: Musica nuda e Musica nuda 2) e dal vivo è dieci volte meglio. Avevo la pancia che si contraeva, quasi da far male.
In più avevano tutti e due l’aria di chi non sa cosa ci fa lì, o meglio: che DIAMINE ci fa TUTTA QUESTA GENTE QUI? Se li ribecco meritano il biglietto. E pure caro, nel caso.
Petra Magoni, Ferruccio Spinetti

e finalmente domani…
23/09 eriadan
qua vado di comunicato:
Il 23 settembre 2006, in occasione dell’incontro di eriadan organizzato da www.bookcrossing-italy.com alcuni volumi dell’autore trentino verranno "liberati" a Milano.
L’incontro si terra’ all’Old Fox, in piazza Sant’Agostino, dalle ore 18 in poi. Durante l’evento, eriadan parlerà della propria attività di webcartoonist e sarà a disposizione degli appassionati per parlare di se’ e delle sue opere.
Infine, i tre volumi dell’autore gia’ pubblicati verranno ufficialmente "liberati" secondo le regole del bookcrossing.

se non sapete di chi si parla (e quindi non sapete cosa vi perdete!) andate qui: www.eriadan.it

reading

Li adoro. E anche se avrei letto altro, è stato divertente leggere con I. Baricco con davanti P. che fingeva di vomitare :oP
Ma, davvero, il bello è sentire e scoprire e sorprendersi – e commuoversi sentendo la poesia di Pasolini ‘Saluto e augurio’. E ridere e inorridire al pezzo di S. e ridere e basta alle perle di P.

 

‘[Leggere] è un gran bel modo di socializzare i sogni’ (Sepulveda).

 

Ligabue

Ovviamente i biglietti erano una sòla… quindi no tribuna numerata. Però siamo riusciti a trovarne due in prima fila del secondo anello subito sopra la tribuna quindi non male (a mio fratello ne han regalati due in tribuna d’onore, grrr). Escludendo naturalmente i sedicenni scatenati da una parte con maglietta del tour ’96 in cui andavano alle elementari (se va bene) e i cannaioli ubriachi tutto intorno con cui ho rischiato di litigare :oP
Facendola breve: audio PESSIMO, spettacolo meraviglioso (iniziato alle 9 spaccate!!! Incredibile), mancavano quantomeno Vivo morto o x, Una vita da mediano e soprattutto Non è tempo per noi – ma sentire e cantare Certe notti e Piccola stella senza cielo con un’unica stella in mezzo al cielo di S. Siro (vabbè era un satellite ma pezienza) valeva la pena. E 80.000 persone che urlano Mai più fa venire la pelle d’oca.
Certo che però il figliuolo, diciamocelo, un po’ se la tira (il LigaChannel??? Ma fammi il piacere va’…) e non è che si sia sprecato coi bis, però è stato bello.
EDIT: dimenticavo di citare Mauro Pagani col violino (da pauuuura!). E cmq l’energia che riesce a passare – o suscitare – Ligabue l’ho vista poche volte.
E dedichiamoci questa canzone.

Ho messo via un
po’ di rumore
dicono così si fa
nel comodino
c’ho una mina
tonsille da
seimila watt
Ho messo via
i rimpiattini
dicono non ho l’età
se si voltano un
momento
io ci rigioco
perché a me va
Ho messo via un
po’ di illusioni
che prima o poi
basta così
ne ho messe via
due o tre cartoni e
comunque so
che sono lì
Ho messo via un
po’ di consigli
dicono è
più facile
li ho messi via
perché a sbagliare
sono bravissimo
da me
Mi sto facendo un
po’ di posto e
che mi aspetto
chi lo sa
che posto vuoto
ce n’è stato
ce n’è ce ne sarà
ho messo via un
bel po’ di cose
ma non mi spiego
mai il perché
io non riesca a
metter via te
Ho messo via un
po’ di legnate i
segni quelli
non si può
che non è il male
né la botta
ma purtroppo il
livido
Ho messo via un
bel po’ di foto
che prenderanno
polvere
sia sui rimorsi
che rimpianti
che rancori e
sui perché
Mi sto facendo un
po’ di posto e
che mi aspetto
chi lo sa
che posto vuoto
ce n’è stato
ce n’è ce ne sarà
ho messo via un
bel po’ di cose
ma non mi spiego
mai il perché
io non riesca a
metter via te
In queste scarpe e
su questa terra che
dondola dondola
dondola dondola
con il conforto
di un cielo
che resta lì
Mi sto facendo un
po’ di posto e
che mi aspetto
chi lo sa
che posto vuoto
ce n’è stato
ce n’è ce ne sarà
ho messo via un
bel po’ di cose
ma non mi spiego
mai il perché
io non
riesca a metter via
riesca a metter via
riesca a metter via
te

Ovunque proteggi

Il 27 io e F. siamo andati al concerto di Capossela a Milano; prime due date esauritissime, abbiamo saputo in tempo di quella aggiuntiva. E’ un po’ il ‘nostro’ cantautore quindi ci tenevamo molto.
Lui ha scritto le sue impressioni qui, io altrove e le riporto.

Il concerto di Milano è stato semplicemente SPLENDIDO.
Innanzitutto come da consiglio ci sono arrivata leggermente ubriaca :oD
Scherzi a parte, tutta la prima parte del concerto (durato tre ore con una pausa di quattro minuti e mezzo!) era dal nuovo album; alcune canzoni che non mi piacevano neanche dall’album non mi hanno entusiasmato neppure dal vivo (le prime, alcune quasi disturbanti – Vinicio il tecno-porno lascialo a casa va’: come ha detto il mio accompagnatore, è meglio quando guarda il fondo del bicchiere che quando vola sulle ali dell’acido :oP ), ma il resto è stato molto affascinante ed estremamente visionario (grazie anche alle stupende ombre cinesi).
Però alla pausa ero un po’ delusa. A me Capossela (peraltro scoperto abbastanza di recente con un lungo giro di associazioni e rimandi) piace perché ti racconta cose quotidiane in una maniera che tu non riusciresti mai. Però sono reali. Invece quest’ultimo album è appunto estremamente visionario: molto bello cmq, ma non il motivo per cui amo Capossela. Non so spiegarmi: è come andare a un concerto di Gino Paoli e trovarti Ligabue. Amo entrambi ma non è quello che mi aspettavo.
Oltrettuto visto che era tardi pensavo avrebbe fatto qualche bis dai vecchi album e via. Invece i bis sono durati un’ora e un quarto :o)))
E le interpretazioni erano da urlo. Che coss’è l’amor cantata da tutta la platea; Pioggia in novembre che avevo sempre ascoltato come appunto si ascolta la pioggia fuori dalla finestra senza mai accorgermi che parla di Milano; Il tanco del murazzo da paura; eccetera eccetera eccetera… fino al veglione che sarebbe stata una chiusura perfetta (e buonanotte!) ma improponibile a un pubblico esaltato e quindi seguita da Ovunque proteggi, semplicemente da brivido. In tutto ciò intermezzi, conversazioni che non si sa bene dove andavano a parare, commenti a canzoni mai eseguite (‘bella vero? peccato che non l’ho mai finita’), esitazioni su cosa fare (‘bella anche questa, ma l’ho già fatta’) che rendevano l’atmosfera incredibilmente intima anche per le canzoni con più ritmo.
E il pezzo forte: un’intera banda di ottoni che era più fuori di lui e che pare fosse un fuori programma. Fantastico.

corsi e ricorsi

Ci han concesso solo una vita
Soddisfatti o no qua non rimborsano mai

Strade troppo strette e diritte
Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po’
Che andare va bene però
A volte serve un motivo, un motivo
Certi giorni ci chiediamo è tutto qui?
E la risposta è sempre sì

Dicono che noi ci stiamo buttando via
ma siam bravi a raccoglierci

Non è tempo per noi che non ci adeguiamo mai
Fuori moda, fuori posto, insomma sempre fuori dai

Non è tempo per noi che non vestiamo come voi
Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi
Forse ingenui o testardi
Poco furbi casomai
Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai

(Non è tempo per noi, Ligabue)

zum zum zum

uffaaaa avrei un sacco di cose da scrivere (sono ancora lì con le vacanze dei vecchiolini a metà!) ma non ho tempo.
In realtà il vero motivo è che da giorni ho in mente una canzone da bambini, completamente priva di senso, e che non mi esce di testa.

 

Il mondo è una patatina
Tina era la mia nonna
i nonni sono vecchi
i vecchi sono pesanti
santi come sambuchi
i buchi vanno turati
Turati era un socialista
lista è una cosa nera
nera è una cosa triste
triste è la mia canzone
zone d’allevamento
mento se dico fole
fole son le bugie
hanno le gambe corte
Orte è vicino a Roma
Roma è città del mondo – il mondo è una patatiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiina…

 

QUALCUNO MI AIUTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!