e qui cambio idea

Cioè non proprio.
E vero che il comportamento di un paio di persone è stato sufficiente a farmi deprimere e/o inc#zzare e/o farmi sentire in colpa. Però poi ho pensato che in fondo mica tutti i miei amici si son comportati così. Non questo. Non questo. Non questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo questo e non questo.

Per cui.

Grazie, davvero e di cuore, a chi ha avuto pazienza. A chi ha aspettato. A chi non si è sentito escluso o trascurato (e a chi non ha fatto sentire esclusa me). A chi non si è trincerato nel silenzio offeso. A chi non è sparito ma non ha rotto i ç°glioni. A chi non mi ha fatto scenate. A chi sentiva lesigenza di farmele ma non le ha fatte. A chi ha capito che per le c#zzate non cera storia ma che per le cose importanti cero – e ci sono. A chi ha capito che se non ci si sentiva più spesso come prima – anzi quasi niente – era perché non potevo e non perché non volevo. A chi ha capito che i fatti contano più delle parole. A chi ha capito che se non mi facevo viva e non facevo domande e mi fidavo delle risposte (tutto bene? Sì) non era per mancanza di interesse ma di testa. A chi ha capito che il fatto che io avessi altre priorità significava che erano priorità diverse e non superiori.

A chi ha capito e basta.

E a chi mi vuole bene comunque. Grazie.

Vista così, è più facile dare il giusto valore agli altri casi.

Una opinione su “e qui cambio idea

  1. Churra

    Come ti capisco, un annetto fa qualcuno mi rimproverò la stessa cosa: l’essermi allontanata. Lì per lì reagii nella maniera sbagliata: ossia pensando di essere davvero nel torto. Ho cominciato a chiedere scusa, a cercare di far capire le mie ragioni (che come le tue erano buone, ottime, anzi), ma non è valso…E allora…beh allora ho capito una cosa: che gli amici – quelli veri – sanno aspettare e capiscono. Quelli che non vogliono sentir ragioni a volte sono persone che vivono nel modo sbagliato la mia amicizia: la vivevano per "sé" e non per "noi". Con questo non dò colpe a nessuno in particolare: mi spiace essermi allontanata all’epoca ma avevo le mie ragioni e loro hanno avuto le loro per non riavvicinarsi (e a me sta bene perché ho capito che non siamo fatto l’una per gli altri). Punto, senza rimorsi, né rimpianti.

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