Archivio mensile:luglio 2004

finalmente

4 giorni lontanto dal lavoro, dalla famiglia, dai casini (e negli ultimi 2 giorni… vabbé). 4 giorni con amici che non vedo mai, che conosco solo da un anno (SOLO DA UN ANNO?!? Accipicchia…) e mi sembra che lo siano da sempre. 4 giorni di relax totale con persone con cui sto molto bene in una città meravigliosa che ho imparato ad apprezzare giusto un anno fa :oP

Non vedo l’ora.

Ci si rivede lunedì :o)))

autosuggestione

E’ interessante vedere come la gente si dica delle cose fino al punto da convincersi che siano vere.
Nella fattispecie, mi verrebbe pure da ridere, o anche potrei vederla con grande distacco – se li fa stare bene, a me che mi frega? – se non ci fossi andata di mezzo.

Il mio guaio è che credo sempre a quello che le persone dicono. Mi fido, e faccio quello che sembra chiedano.

Che poi vogliano tutt’altro, io mica me lo posso sognare. La telepatia – e, lo ammetto tranquillamente, pure l’empatia – non sono tra le mie doti.

Basta che poi non mi vengano a raccontare palle, che è meglio.

finesettimana

VENERDI’.

Volo fuori dalla Fondazione per prendere il treno a Bovisa (ricorda: MAI fare quella strada di notte.). Viaggio su treno surriscaldato senza un filo d’aria e coi sedili di plastica – risparmiati 50 euro di bagno turco – conpensato da 20 minuti di traghetto ventoso sul lago: da sogno.
Cena tranquilla, un paio d’ore di lettura a letto, chiudo il libro pensando con rimpianto a quando tiravo tranquillamente le quattro. Ora a mezzanotte non tengo gli occhi aperti. Crollo nel giro di dieci secondi dieci senza riuscire neanche a mantenere l’antico rito di aspettare le campane che suonano tutte le mezz’ore.

SABATO.

Ore 5.30 del mattino: il tuono mi sveglia. Sopra la mia testa. Freddofreddofreddo. Intontita decido che forse è il caso di spegnere l’aria condizionata. Di colpo realizzo che NON sono a Milano, che, incredibile ma vero, posso tirarmi su la coperta pesante e lasciare la finestra aperta per godermi quello che si preannuncia essere un temporale coi fiocchi. Infatti. Erano annieannieanni che non mi capitava il vero, cataclismico, cosmico temporale premenese con tuoni fulmini e saette e tutto l’ambaradan.
Ri-sveglia alle 11.30. E pensare che credevo di non avere più l’età di riuscire a dormire fino a tardi. Pomeriggio all’Isola Madre. Un paio di acquisti a Intra. Cena: grigliata degli alpini. Vino ottimo. Camminata fino a San Salvatore. Panorama meraviglioso ma non sto in piedi e torno a nanna dopo aver letto un altro paio d’ore.

DOMENICA.

Sveglia a mezzogiorno. 12 ore filate di sonno. Pranzo: polenta dagli alpini (ho un debole per gli alpini). Pomeriggio pigro, poltrona e libro. Messa a San Salvatore. Partenza. Zero coda.

In definitiva. Che ho fatto? Niente. A che ho pensato? A tutto e a nulla. In fondo di weekend senza lavorare ne ho fatti tanti.
Eppure oggi mi sento riposata come se avessi fatto un mese di vacanza, sono di ottimo umore, piena di energia, come non mi capitava da mesi.
Un finesettimana perfetto. Quasi.

libri (non) da tram

Ci sono libri da tram e libri non da tram.
E tra questi, oltre, scontatamente, ai rilegati (!), ci sono quei libri che ti prendono alla gola. Che ti fanno bruciare gli occhi e ringraziare di esserti portata gli occhiali da sole. Che ti fanno venire il magone. E rabbia. E ti fanno inca22are e ti fanno venire voglia di urlare e alzarti e andare lì e prendere la gente per il collo e scuoterla e gridarle addosso con tutto il fiato che hai in corpo. E subito dopo ti fan desiderare di essere da sola senza nessuno intorno e non parlare con nessuno per almeno un mese e andare lì solo per stare in silenzio e dedicare un pensiero, che è tutto quello che puoi fare, a chi non c’è più per colpa della stupidità e della smania di potere di altri che non si sa a che titolo facciano parte della specie umana. E sentirti impotente ma così impotente che torni a voler picchiare pugni e testa contro un muro.

(che se poi sei un minimo minimo espressiva quelli del tram scendono e chiamano la polizia).

Leggete ‘Sulla pelle viva’ di Tina Merlin. Ma non in tram, se potete evitarlo.

megalomania

Ho 4 (quattro) progetti in ballo (ovviamente escludentisi l’un l’altro).

Non male, per essere quella che esattamente un anno fa dopo una bottiglia di Sauterne diceva di non sapere che fare della sua vita e come uscirne.

Ho bisogno di due bottiglie di Sauterne.

ieri sera

Amo i libri ma amo ancora di più la gente che li legge (cit.).

…e che li ama. E ama leggere. E ama parlare e discutere con altra gente che ama leggere.

E stato davvero bello ritrovare di colpo le sensazioni e lentusiasmo che avevo due anni fa quando ho iniziato a fare bookcrossing. Rendermi conto inaspettatamente di averle (quasi) perdute (per stanchezza, delusioni, e tante altre cose) proprio quando le ritrovavo – inevitabile? Forse. Ma devo cercare di tenerle strette e permettere loro di continuare ad arricchire la mia vita come ben poco altro ha fatto.

E non sto esagerando! :o)

yu-huuuuuuuu!!!

evviva evviva evviva, gioia e tripudio, esultanza, fuochi dartificio!

I quadratini sono arrivati a destinazione.

prevale l’intimità

se a qualcuno interessa, ci possiamo sentire in privato :oD

Solo, siccome ultimamente la sento in continuazione mentre pensavo fosse ormai fuori moda, vorrei sfatare la fama di Maria Goretti, fatta santa per svariati motivi di cui il principale le ha creato una pessima immagine.
Insomma, aveva 12 anni, uno voleva a tutti i costi fare sesso con lei e quando gli ha detto di no quello lha accoltellata.
La poveraccia cosa doveva fare, farsi violentare???

ste cose mi mandano in bestia.

Moni Ovadia & Oi Va Voi

Aggiornata come prima cosa la lista dei link di quello che ascolto, devo dire (anzi no, scusate, come dice Moni Ovadia non DEVO ma VOGLIO dire :P) che ieri sera è stato un autentico colpo di fulmine.

Ok con ordine.

Ieri sono andata con S. (graziegraziegrazie) a Villa Arconati a vedere Moni Ovadia La bottiglia vuota & Oi Va Voi in Klezmer night.
Posto bellissimo, come spesso avviene nonostante sia a un quarto dora da Milano a me totalmente ignoto salvo il Festival di fama e le zanzare di fama di altro genere.
Anche dello spettacolo non sapevo nulla, conosco Moni Ovadia solo di nome e gli Oi Va Voi anche meno.

– Moni Ovadia: esaltante. Ti avvince dal primo secondo con questa voce caldissima e un eloquio che capita di sentire raramente. Il tema dello spettacolo era lo straniero poi collegato alla parola con passaggi fulminei e fulminanti dallebraismo alle religioni monoteiste in generale, ai testi, allumorismo, alla spiritualità – parentesi. Ultimamente mi capita spessissimo di ricevere spunti di riflessione sulla fede. La tentazione di scriverne qui è forte, lintimità dellargomento altrettanto. Si vedrà. Cmq. Due ore che fanno riflettere divertendosi e ridendo spesso non è davvero da tutti, merita veramente. Consigliatissimo.

– Oi Va Voi: spettacolari. Musica splendida, coinvolgente senza essere banale, anzi, questa è lultima parola che viene in mente ascoltandoli. Bravi, simpatici, brillanti, coinvolgenti: che volere di più? Da approfondire, decisamente. Due note di colore: la violinista è la donna più sexy che abbia mai visto, suona in maniera tremendamente erotica, non mi viene unaltra parola, sembra posseduta dalla musica, non so come dire, sembra che la musica le scorra dentro (oppure era molto fatta, chissà :P). Due: spero TANTO che la cantante (che tra laltro sul sito ufficiale non risulta da nessuna parte, boh) si sia fatta un giro per negozi a Milano, perchè arrivare con: camicietta bianca genere via di mezzo tra hippy e hollie hobbie più gonna con taglio a kilt ma di stoffa a disegni tinta su tinta sul verde più calzettoni bianchi da montagna (giuro!) più b|rckenstock è veramente da coraggiosi…!

Grazie grazie grazie S. per una serata stupenda e per avermi fatto conoscere Moni Ovadia e gli Oi Va Voi (per questi ultimi credo di dover ringraziare, a scalare, anche F. e M.-). Grazie mille stella sei un tesoro (oltre che un mito di donna, naturalmente)!!!

Crolli & collassi

Non è possibile che io sia ancora così stanca. Il periodo duro ormai è passato, non lavoro quasi più la sera, vado a nanna a orari decenti e dopo aver magari anche fatto cose rilassanti…
Non è possibile che abbia sempre sonno e che per tre sere di fila F. abbia dovuto portarmi a casa di peso perché non mi reggevo in piedi – ok aggiungiamoci pure i cali di pressione dovuti al caldo e l’alimentazione irregolare che a una anemica non è che faccia tanto bene soprattutto se salto la carne, però non è mica normale.
Non è possibile che io passi un’ora e mezza al giorno complessivamente sul tram e non abbia la forza di aprire il libro che ho dietro ma letteralmente mi accasci in coma sul sedile.
Non è possibile che passi un finesettimana delizioso all’insegna del relax totale e non abbia neanche la forza di parlare. C’erano persone che non riesco a vedere mai, e persone nuove che avrei voluto conoscere meglio, ma proprio non riuscivo a sostenere una conversazione.

Uffa.

Ok. Planning: finito il lavoro ad agosto, si va a Premeno a riposare (tanto non c’è altro da fare) in modo da essere in piena forma per le vacanze vere 😀