Archivio mensile:gennaio 2005

addio al nubilato spericolato

ok lo sapevo da settimane che sabato scorso cera questo impegno, e mia sorella nei giorni precedenti me lo ricordava costantemente – ma io continuavo a dimenticarmene, e la festeggiata in questione, amica di mia sorella, non mi sta neanche antipatica anche se è un tipo un po fighetto per i miei gusti.
Premetto che se mai farò un addio al nubilato anchio farei una serata a ballare con tutti i miei amici, maschi e femmine, quindi ero anche bendisposta verso il tipo di serata.
Daltra parte avevo detto a mia sorella che avrei deciso allultimo vista la stanchezza però era anche vero che era un po che non andavo a una serata un po mondana e insomma alla fine ho deciso di andarci principalmente perché:
1) organizzava mia sorella che è ancora più organizzatrice di me quindi mi fido;
2) il locale era quello dove lavora il mio amico dj quindi potevo contare su buona musica;
3) una tipa doveva partire domenica alle 6 del mattino quindi non avrebbe fatto tardi e mi avrebbe dato un passaggio.

QUESTO è stato il mio errore. Altrimenti mi sarei prenotata il mio bravo radiobus a mezzanotte e sarei tornata a casa bella tranquilla.

Invece, dopo una cena non male (a parte la torta, pessima) arricchita da chiacchiere divertenti, speteguless sulla tavolata a fianco dove letà media era 12 anni, insomma, vabbè, diciamo massimo 17 e ste ragazzine erano vestite in un modo da sbellicarsi (della serie mi metto il vestito secssssi però poi passo la serata a tirarmi giù la gonna che mi sento in imbarazzo, mi facevano pure tenerezza salvo il fatto che quando avevo la loro età quelli che avevano più di 10 anni meno di me andavano alle elementari e non nei locali per cui mi sentivo tanto vecchia), e a malignare sulla metà del gruppo cafona allaltro capo del tavolo – di quelle robe per cui avvabbè a te non ti conosco per cui ci mettiamo TUTTI vicini anche se non cè posto piuttosto che metterci in un paio vicino a voi e lasciamo mezzo tavolo vuoto e già che ci siamo vi voltiamo pure le spalle e pure invitiamo degli altri nostri amici che chissenefrega se è un addio al nubilato e magari la festeggiata vorrebbe farlo coi suoi amici – comunque, dopo la cena, allalba di mezzanotte chiedo educatamente alla tipa a che ora pensa di andare, e quando mi dice alluna, no problem, saluto, esco e chiamo un taxi.

PROVO a chiamare un taxi. Niente. Al radiobus mi ridono in faccia. A quel punto decido di aspettare la tipa, però alluna, non stando davvero più in piedi me ne vo.

Ancora niente taxi. Il radiobus manco ci provo. Da dire che la zona non è proprio centrale né tantomeno piena di gente. Chiamo pure amico nottambulo che gentilmente mi dice che lui è allaltro capo della città ma sta venendo nella mia direzione quindi quando è in zona mi chiama.

Nel frattempo mi dirigo verso i tram, anche perché allangolo a fianco al mio cè una simpatica ragazza in stivali bianchi che è alta e grossa il doppio di me e mi guarda in cagnesco, e non vorrei pensasse che son lì a farle concorrenza.

Finalmente arriva il tram, poi laltro e me ne vo a casa.

Tardi. Che palle.

autorassicurazioni

alla fine però non ho tutti i torti, se quando non organizzo io o quantomeno non sono indipendente dagli altri le cose vanno a putt#ne e chi si ritrova nella mérde cest moi!

elaborazione 1

Devo ridefinire le mie priorità. Nella mia testa (e nel mio cuore) le ho ben chiare, nella pratica mi perdo.

Però ci sono cose che non posso più sacrificare o correre il rischio di perdere non si sa bene per che cosa. E alcune senza quasi rendermene conto. Pensavo di essere riuscita cmq a mantenere un limite ma lo scorso finesettimana lho superato.

E adesso basta.

finesettimana e strascichi

Bel finesettimana sotto tanti punti di vista, la mia cultura geografica innanzitutto si è arricchita enormemente (in Umbria esistono paesi con nomi quali: San Piero in Bagno, Bastardo e Casa del diavolo – non vedo l’ora di fare la battuta: ‘sono andato fino a casa del diavolo’ io: ‘ma dài! Fino in Umbria?!?’ Ok fatemela fare almeno una volta vi preeeego!), Terni è carina, in generale si mangia divinamente, ma ovviamente il gioco principale l’ha fatto la compagnia.

Detto questo, ci sono un po’ di considerazioni sparse che sto elaborando. Una volta masticate e digerite ne parlerò. Forse.

adesso ci capiamo

Non ho capito se questo fa una previsione per il 2005 a settimana, cmq alle due precedenti (una e una due) preferisco lultima:

Nel libro Chronicles: volume one, il bardo dei Gemelli Bob Dylan sostiene di non aver mai voluto essere la voce della sua generazione, e tanto meno un profeta alla guida di una rivolta per sovvertire limpero corrotto. "Non sono mai stato altro che un musicista folk che scrutava nella nebbia grigia con gli occhi velati di lacrime", ha scritto Dylan. "Quello che sognavo era solo una casa circondata da alberi con una staccionata bianca e delle rose nel giardino". Credo che nei prossimi nove mesi molti Gemelli rifioriranno se proveranno a seguire un cammino altrettanto modesto. A partire dal prossimo novembre potreste essere invitati a sollevare un putiferio meraviglioso e benevolo, ma per ora vi consiglio di rinforzare le vostre fondamenta con unamorevole tenerezza.

In pratica facendo uno più uno più uno devo starmene tranquilla e ferma a rinforzarmi mangiando ciambelle.

Per me va bene. Aggiudicato.

facce di bronzo

La Cina su Tienanmen: "repressione giusta"

La Cina ha difeso ieri la repressione della protesta di piazza Tienanmen nel 1989, il giorno dopo la morte dellex leader Zhao Ziyang, silurato per aver criticato il governo. Il ministro degli Esteri Kong Quan ha detto che "gli ultimi 15 anni hanno dimostrato che la decisione fu giusta". (REUTERS)

E come no.

saldi

Come tutti i miei amici sanno, io odio andare a fare shopping (di abbigliamento, i libri sono ovviamente esclusi), salvo un paio di volte l’anno che mi viene la smania. Tendenzialmente cmq esco con ben in mente cosa devo/voglio comprare e pure il posto in cui farlo, salvo poi non trovarlo e impazzire perché ovviamente io so come voglio la tal cosa nei minimi dettagli ergo non la troverò mai. Altro ‘problema’: io spendo veramente pochissimo per vestiti e scarpe. Altrimenti mi sembra di buttare via i soldi. Mi sono perciò alla fine specializzata nei fantastici affari + mercato di viale Papiniano (anche se il mio colpo grosso l’ho fatto da uno stocchista per il mio compleanno, un abito di D&G e un Armani, entrambi collezione dell’anno precedente – credo – ma io ho i gusti classici quindi chissenefrega, a 90 euro in tutto). Questo il pro; il contro è che non mi sono resa conto dei prezzi in giro. Una follia. Cmq me la sono cavata anche stavolta.

Bilancio del mio sabato di acquisti:
– tempo totale: 2 ore (di cui mezz’ora per tutt’altro).
– acquisti:
1°: uscita per prendere un paio di stivali neri e/o un paio di scarpe da pioggia nere però un minimo eleganti in caso di colloqui di lavoro sotto i primaverili diluvi milanesi, compro un paio di ballerine di camoscio con fiocchetto (che si rovinano solo a guardarle) taaaaaaaaaaaaaaaaaanto carine e che mi fanno taaaaaaaaaaaaaanto sentire Audrey Hepburn (che per il resto, in comune c’ho solo il sesso femminile), spesa da Kammi 34,50 euro (nel caso vi interessi: andate a quello di corso Genova davanti al Coin, l’insegna è Vamp ma non spaventatevi. Gli altri han sì e no tre scarpe di numeri tipo il 35 o il 41).
2°: top e culotte di seta nello sciccosissimo negozio di biancheria scicchete di corso Genova davanti alla cui vetrina sbavo ogni volta (raramente ci passo, per fortuna), colore bluazzurro ultimo rimasto fatto togliere dal manichino, sconto 50%, spesa 18+15 euro.
3°: camicia non in saldo ma molto molto bellina e pure sexy da Pimko in via Torino (ma tutti i teenager del mondo stavano lì???), spesa 22,50 euro.

Colpo grosso di questi acquisti, ovviamente in viale Papiniano: abito di velluto nero morbidissimo lunghissimo (fino a terra pure a me!) marca Phard all’enorme cifra di 5 (cinque) euro. Preso senza neanche provarlo.

Mo’ con quello che ho risparmiato posso pigliarmi i miei stupendissimi stivali dei sogni tutti allacciati belli alti fin sotto il ginocchio con un pochino di tacco ma non troppo che così van bene sia con la gonna che coi pantaloni (sto forse cercando giustificazioni? Naaaaaa) che da Walter in piazza de Angeli col miserrimo sconto del 20% vengono sempre 108 euro? Non so se riesco a resistere.
Però… tanto il cappotto come lo voglio io non  esiste quindi posso rimandarlo all’anno prossimo.

Vero?

passato e futuro

queste montagne russe mi stanno distruggendo. Mi basta un pochino, ma davvero poco, di riposo, che mi sento talmente più in forma da pensare di essere in piena forma, pronta a vedere le trecentomila persone che non riesco mai a vedere, a fare le trecentomila cose che non riesco mai a fare, e non è così, per cui dopo un paio di giorni il tracollo, i sensi di colpa, la frustrazione; se a tutto questo aggiungo l’incertezza di tante cose, del lavoro la più evidente ma anche di tante altre, penso che non ne uscirò più.

La sensazione peggiore è sapere che nell’ultimo anno ho avuto davvero tanto, mentre ho dato davvero poco. E sapere che quello che credevo sarebbe stato un periodo, una fase, si sta consolidando contro la mia volontà, e i tentativi di uscirne sono miseramente falliti, è insopportabile.

Ho la consapevolezza che alcune cose non le recupererò più, cose cui tenevo molto, e che speravo fino a poco tempo fa di poter riprendere, ma a questo punto illudersi è stupido: se succederà sarà molto bello, ma è inutile continuare a pensarci. Non dipendono più da me, è inultile continuare a torturarsi e soffrirci sopra e farsi ferire.

Ecco l’altra sensazione orribile è sentirmi impotente. Questa è una cosa che ho sempre odiato, forse dipende dalla mia tendenza ad avere sempre il controllo della situazione, o dal mio carattere per cui se posso fare qualcosa per risolvere un problema lo faccio sennò continuo ad arrovellarmi per trovare una soluzione pratica, ma se non posso far niente per me è una cosa intollerabile e che non so gestire. Un limite che non sono ancora riuscita a superare. Se poi non posso far niente per le persone cui voglio bene, e non solo perché non posso io ma anche per tanti altri motivi, rientro nel circolo vizioso dell’avrei potuto/dovuto e della frustrazione e del non è possibile ci deve essere un modo.

Devo trovare la forza di dire basta e mettere una pietra sopra, altra cosa di cui sono totalmente incapace. Anche perché quando tornerò ad essere di buon umore non ci crederò più.

Cosa voglio nel 2005? Prendere una strada, avere qualche certezza che mi permetta qualche scelta più radicale, e trovare un maggiore equilibrio.

Ma soprattutto che alcune delle persone cui voglio più bene, che hanno sofferto molto o che hanno davanti scelte molto difficili, siano felici. So che suona stupido, ma se io non posso fare davvero niente per loro, non posso aiutarle o parlaci o fare qualcosa, posso almeno sperarlo.

La speranza con quel che segue.