Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
(J.D. Salinger)
Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
(J.D. Salinger)
Un paio di settimane fa esco con Giorgio in carrozzina e decido di ascoltare la radio nell’auricolare del cellulare, che se io canticchio lui si diverte molto. Radio Capital ha su la recentissima e caruccia Meet me halfway di cui so qualche parola, indi per cui mi sento un po’ mamma gggiovane e tttrendy, oltre che molto donna demente che canta da sola.
Lunedì decido di ripetere, pronta a sentirmi sì demente ma anche donna moderna nonché mamma gggiovane e tttrendy, infilo l’auricolare, clicco sulla radio e mi parte Hey Jude.
Hey Jude.
1968.
Non ero ancora nata, ma non mancava poi molto.
E sapevo tutte le parole.
Vediamola così: dopo aver insegnato a mio figlio che ci si incontra a metà strada, sono passata a dirgli di non portare il peso del mondo sulle spalle e che può migliorare le cose (insomma, le canzoni, ma non sottilizziamo). Oltre che, ovviamente, non deve rattristare la sua mamma. Niente male.
And anytime you feel the pain,
Hey Jude refrain,
Don’t carry the world upon your shoulders.
For well you know that it’s a fool,
Who plays it cool,
By making his world a little colder.
Hey Jude don’t let me down,
You have found her now go and get her,
Remember (Hey Jude) to let her into your heart,
Then you can start to make it better.
…e la prossima volta che Fede si lamenterà della quantità secondo lui abnorme di tapperware et similia che possiedo, gli ricorderò di quando (oggi) ho dovuto porzionare e congelare brodo e verdure spappolate, separatamente, per le pappe di Giorgio di una settimana (sì, fa 14 tapper) e ho dovuto ricorrere pure alle confezioni vuote di mascarpone che tengo per le emergenze.
Tiè.
Non è che fino alla fine della prossima settimana tutti tutti tutti incrociamo le dita per me?
Fede è tornato a casa con la gastroenterite.
Non so se è peggio questo o il fatto che dica cose tipo ‘Oh! Il 1° febbraio è un giorno palindromo!’
L’unico vantaggio di avere il marito fuori casa è che posso vedere tutti i film per donne che lui non vedrebbe mai – e mi sono limitata a miss Potter (con la Zellweger che lui odia più di qualunque altra attrrice al mondo) e C’è post@ per te che mi sto godendo ora :DDD
Giorgio esordisce il 25 vomitando tutto addosso a mamma ed iniziando una gastroenterite ancora in corso che posticipa l’inizio pappe, e Fede mezz’ora prima del nuovo anno si fa ricoverare (cioè, la notte l’ha passata in pronto soccorso perché non c’era posto ma insomma, ora più ora meno) per una bella diverticolite acuta che lo terrà in ospedale 7/8 giorni. E le donne sarebbero il sesso debole.
Commenti sparsi:
– [zen] mio papà (sant’uomo che è stato tutta sera con me in sala d’attesa mentre mia mamma teneva Giorgio): non è il 2010 che è iniziato male, ma il 2009 che è finito male: il 2010 inizia con la guarigione – e non può che migliorare.
– [ironico] mia sorella: se volevate un capodanno alternativo potevamo darvi noi delle buone idee…
– [solidale con brio] gli amici del capodanno rimasti poveretti in quattro: se non volevi giocare a trivial bastava dirlo!
– [preoccupante] mio suocero: ah l’ho avuta anch’io ma mi hanno operato, in effetti è meglio che così torni come prima e non devi stare attento a cosa mangi.
– [amletico] il mio inconscio: devo augurarmi che si perfori e lo operino o prepararmi a fare pappe per due di cui quello che odia le verdure non è quello che ci si aspetta? E ci potrò mescolare i 60 euro di marbrè in frigo?
– [pratico web 2.0] mia sorella piccola: sono andata a vedere su internet, so tutto su cos’è e cosa può mangiare.
– [generoso] il diretto interessato, prima: sappi che puoi risposarti.
– […] il diretto interessato, dopo: quindi scampo la festa della befana da tua zia?
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