Archivi giornalieri: 13 luglio 2006

cotoletta alla milanese

Io adoro essere abbronzata. A parte che non mi ricordavo più neanche cosa volesse dire, e che se anche io SO di essere nerissima a chiunque altro sembrerà che abbia una leggera doratura, beh questa doratura modestamente parlando mi dona un sacco.
Ovviamente si tratta dell’abbronzatura da lettrice (un lato più scuro dell’altro) con interessanti variazioni sul tema del genere: perché mi sono abbronzata tantissimo I PIEDI??? Che poi sembra che non mi lavi. Uffa.
Come sempre, invece, aver preso il sole ha comportato:
– un aspetto sano: finalmente non sembro un cadavere ambulante;
– dei capelli più forti, alla faccia delle pubblicità, tiè;
– taaaaaaante lentiggini che mi sono taaaaaaanto simpatiche;
– e soprattutto, come sempre, mi son venuti degli enormi occhi verdissimi (o le mie pupille con il sole si restringono non so).

Mi darei quasi delle arie se non fosse per il piccolo dettaglio di perdere pezzi di materiale organico come una lebbrosa.

bianco rosso e verde

e finalmente ecco le foto!

(sono quella più allegra perché… beh besta vedere il bicchiere :oP)

questo è quello che ricorderò del mondiale…
Rendermi conto di essere tutta in rosso e nel giro di due minuti organizzare la bandiera tricolore con S. e M.
I. che mi ha fatto scompisciare prima durante e dopo.
F. che alla testata di Zidane non si arrabbia ma è proprio triste.
F. che all’ultimo rigore mi solleva in alto!
Mia mamma che mi dice via sms che lei ha sempre ragione.
La telefonata di M. da Roma che nessuno dei due ha capito nulla salvo ‘Materazzi è l’uomo del mondialeeeeee!’
Andare in giro in gruppo perdendo ‘pezzi’ man mano.
Gente di tutte le età che sorride.
Mio fratello che sta in giro non so fino a che ora, poi studia, poi il giorno dopo prende 28 in un esame importantissimo.

Ma il vero clou è questa scena:
Mattina dopo, ore 8.40, Milano, via Ausonio, sulla strada verso il lavoro.
Ovviamente maglietta azzura, discreta ma azzurra.
Incrocio un gruppo di ragazzi poco più giovani di me coperti di bandiere e dall’aria veramente sfatta (non fatta; proprio disfatta) che mi interpella con tono di voce soave:
– Signora (e signora lo dici a tua sorella che sennò la testata te la tiro io)… siamo campioni del mondo…
– Sì… ma voi siete in giro da ieri sera???
– Sì… la vuole una cigliegia?
(tirano fuori un sacchetto di ciliegie. Stranita, prendo una ciliegia)
– Grazie… buona giornata…
– Buon lavoro a lei, signora!

gentilissimi eh. Molto molto educati. Giusto un filino inquietanti…