Archivio mensile:novembre 2004

I trattini

Pensavo di scrivere qualcosa sulla giornata di ieri. Ma la maggior parte di quello che provo non riuscirei ad esprimerla.

Perciò dirò solo che è stata una giornata meravigliosa, con al centro due persone meravigliose, che ora sono una famiglia.
Il matrimonio più allegro cui sia mai stata, con una cerimonia, in particolare, così sentita e allo stesso tempo piena di gioia come non mi era mai capitata.

E sono tanto felice che A. e M. siano miei amici. Grazie.

nuove scoperte

– 2 giorni ad Arcavacata di Rende (Attenzione! Arcavàcata NON Arcavacàta – provare, prego, io non ci riesco ancora) se non sei uno/a studente universitario/a possono stroncarti.
– Se vuoi fare shopping, sappi che: la mattina troverai aperti solo ferramenta/autoricambi/gommisti, ma non farti ingannare: alle 6 apre tutto il resto. Cmq non librerie, presenti solo presso luniversità, il centro commerciale e la stazione di Castiglione Cosentino – ma solo se sai dovè o ci vai a sbattere per sbaglio.
– I comuni di Castiglione Cosentino, Arcavàcata di Rende e Rende stesso distano luno dallaltro 200 metri circa. Tutti e 3 distano da Cosenza 1 km ma tra i 4 non cè assolutamente soluzione di continuità.
– Ricorda sempre che i calabresi sono peggiori nel dare indicazioni perfino degli emiliani ;o) e che se non chiedessi continuamente adesso vagheresti sulla Sila.
– Sappi che se chiedi informazioni sul centro di Cosenza (capoluogo di provincia) la giovane ragazza alla reception potrebbe risponderti sbarrando gli occhioni che il centro di Cosenza di giorno è MOLTO pericoloso (sic); fai come me, abbi pietà e non chiederle comè la sera.
– Fregatene e visita assolutamente il centro storico di Cosenza: un vero capolavoro di vicoli vicoletti case di ringhiera scale scalette scalettine rampicanti vecchie botteghe eccetera. Sappi però che dallora di pranzo in giro non cè nessuno salvo: una o due vecchiette vestite di nero che ti guardano malissimo; due o tre vecchietti vestiti di nero che ti guardano malissimo; 3 o 4 ragazzini che urlano (guardandoti malissimo).
– Si può fumare dappertutto ma le donne non fumano. Nessuna. Neanche le studentesse universitarie. Aspettarsi sguardi doverosamente scandalizzati e occhiate di vago disprezzo se chiedi un posacenere in un bar. Rendersi poi conto che si sta inconsciamente evitando di fumare per strada.
– Cerca di toglierti dalla testa quella sensazione di film anni 50 in cui tu saresti la donna del nord emancipata (?!) che capita in paesino sperduto del sud e passa per puttana.
– Se per caso non hai prestato attenzione ultimamente ai giornali e pensi che le cose siano cambiate, sappi che il sindaco del paese è stato sparato (sic) sei mesi fa allinaugurazione della nuova chiesa dal proprietario del terreno che ha espropriato per costruirla. Commento: e sì che lui lo dovrebbe sapere che qui la gente si fa giustizia da sola (sic, detta con tono ergo è colpa sua).
– Le donne invece non rientrano minimamente nello stereotipo da luogo comune, almeno quelle giovani, salvo che sono sempre perfettamente truccate vestite parrucchierate e taccate. Socievoli, sicure di sé, aperte, devono decisamente avere i controçoglioni visto come le trattano gli uomini. I quali invece rispettano in pieno lo stereotipo. Anche quelli giovani. Salvo alcune eccezioni, ovviamente. In generale cmq è sempre un discorso del tipo io conosco Tizio e conosco Caio che può fare questo e quello e favori di qua e là (anche solo per sapere le tariffe Tre).
– Anche i ristoranti e il cibo in generale rispettano i luoghi comuni. Diventa importatore a Milano di nduja e formaggi calabresi.
– Impara, se appena possibile, il linguaggio del corpo – che è completamente diverso. In ogni caso continuerai a vedere strizzatine docchio del genere hai visto hai capito hai intuito senza che tu abbia visto capito intuito un tubo.
– Adotta tutti i gentilissimi vecchietti che fanno eccezione a quanto sopra e che ti trattano come una donna ma non come un essere inferiore.
E che ti dicono che Milano è bellissima e non sarebbero mai tornati se non fosse stato per la moglie (anche se sai perfettamente che stanno mentendo).
– Ricorda che tua sorella è lì per dare lesame e tu sei lì per aiutarla a rilassarsi e farle compagnia, quindi reprimi gli istinti omicidi. Anche quando nel giro di 5 minuti riesce a farsi cambiare (di un the coi biscotti) il the e i biscotti. Due volte.
– Cerca di ricordare da quanto non vedi il caffé a 60 centesimi. A Milano mai visto.
– Non osare mai più dire qualcosa a favore di Tren|talia e sentiti autorizzata a discutere aspramente con chi lo fa. Raccontagli di quella volta che hai preso il treno Castiglione Cosentino – Sibari – Milano: 15 ore e che hai fissato la cuccetta sapendo che il giorno dopo dovete lavorare e che il treno partiva da Messina alle 3 tu lhai preso a Sibari alle 7 ed è arrivato a Milano alle 8.40 (con soli 20 min di ritardo, diamo a Cesare etc.) ERGO tu presupponi (stile Orient Express ok questo è colpa tua e di Agatha Christie) non dico un vagone ristorante ma un qualsiasi cosa che venda acqua e panini. Scordatelo. E fatti il viaggio crepando di caldo nella cabina surriscaldata, a stomaco vuoto, con tua sorella che ha saltato pure il pranzo perché in aula a dar lesame, più signora con bimba vivacissima e dolcissima che contrariamente alle nostre aspettative è crollata immediatamente, più invece signora rompicoglioni allennesima potenza che continua a svegliarti per ogni minima cosa (e solo perché sei troppo addormentata non le dici che tu non sei la cameriera) e che avendo deciso di alzarsi alle 7 allora tutti devono svegliarsi alle 7.

Vabbè quando avrò dormito tutto mi sembrerà invece idilliaco. Cmq la prox volta mi faccio portare da qualche amico del posto per vedere se ho le traveggole. E ci vado (e torno) in aereo.

diete

la mia di domenica è stata questa, condita da piacevolissima compagnia:

MAIALATA

Ciccioli (a gogo)
Cicciolata (due volte)
Salame fresco (almeno 8 fette)
Salame fritto nel vino bianco (tre volte)
Lardo "colonnato" (almeno una decina di fette)
Lardo pesto (credo un vassoietto intero, che era per 6 persone)
Torta Fritta (almeno 6 o 7)

Riso e verze! (una porzione e mezza)

Secondi:
Pesto di salame fresco al sugo (4 polpettone)
Piedino (saltato)
Cotechino con pure (due porzioni)
Cotiche con fagioli (non terminato)

Crostate miste della casa (una al cioccolato)

Acqua, Lambrusco e Malvasia (a fiumi)
Caffe e Limoncino

Unico commento possibile: BURP.

niussssss

4 belle notizie in due giorni.
2 amiche felici, un libro speciale arrivato a destinazione con molta serendipità (?!), un matrimonio (‘naltro…) all’orizzonte (e fanno 4 di cui 2 da testimone anzi testimonial!), futuro professionale se non garantito quantomeno ricco di possibilità, gratificazioni a gogo… quando le cose stan così si dice che può solo peggiorare.

Essendo che domenica vado alla maialata, ho i miei dubbi :o))))))))))))))

situescion professcional

Vado al colloquio. Aspetto mezz’ora (più i cinque minuti di anticipo canonico). Vabbè. La tipa è simpatica, molto, anche molto competente, ovviamente il loro è l’unico programma di catalogazione che non ho mai sentito manco nominare ma la sincerità premia e via. Ah ovviamente il programma è solo in inglese e il mio ‘nessun problema’ compensa largamente quanto appena detto (promemoria: vatti a vedere ‘sto programma E rispolvera il tuo inglese). Grande entusiasmo per il mio cv. Insistenza sull’università (‘ma la finisce, veroooooooooooooo?’). Grande entusiasmo per il mio entusiasmo. Eventuale proposta da confermare post decisione budget: collaborazione per sei mesi/un anno in vista di assunzione.
Considerato che già mi sognavo casetta mia e l’avevo pure parzialmente arredata con l’immaginazione (colpa mia, lo so lo so) non è il massimo ma è cmq meglio che niente.
E poi così domani vado dalla direttrice per ridiscutere il contratto con qualcosa di più in mano.

Non vedo l’ora.

Considerato che con la cena della scorsa settimana (lieve accenno, sincerità ma non troppo brutale, messaggio subliminale inviato e nessuna scazzottata) ho esaurito la scorta di pazienza e/o diplomaticità per tutto il 2004 e parte del 2005, la vedo male.

Se cercate diplomazia, girate al largo… Per risposte dirette, pure un po’ troppo, accomodatevi pure.

richiesta di spiegazioni

Come detto nel post precedente, io sono ignorantissima riguardo alla questione israeliano-palestinese, nonostante cerchi e abbia cercato di informarmi e tenermi informata in questi anni. Non penso di poter essere considerata né filoisraeliana né filopalestinese, ritengo ci siano delle ragioni da entrambe le parti, che la questione sia molto (troppo?) complessa e che la sua soluzione sia lunico possibile (lo so, sono uninguaribile ottimista) evento di questo secolo – insomma, diciamo dalla II Guerra Mondiale – che possa eguagliare come effetto ed effetti (e impatto psicologico) la caduta del muro di Berlino.

Detto questo, io proprio non riesco a capire tutto questo appassionato cordoglio per la morte di Arafat che vedo ovunque in rete. E siccome vi partecipano amici e persone che stimo moltissimo, io vorrei solo capire.
Nel senso, certo io non gioisco perché sia morto, di sicuro è stato uno dei pochi ad aver fatto uno sforzo per la pace, ma è anche vero che per anni ha sostenuto direttamente e anche meno direttamente il terrorismo e, sempre come dicevo sotto, la violenza a me non piace in nessun caso e non la giustifico in nessun caso. E qua mica si parla di Gandhi, direi. A me sembra quantomeno una figura molto ambigua, non così limpida come qualcuno la mostra, e se anche non penso che fosse Satana in terra non mi sembra neanche che si possa parlare di un santuomo, insomma, ci devessere qualcosa che mi sfugge o che non so.
Eppure i fatti son fatti, credo. Quali mi son persa?

considerazioni

In questi giorni diverse notizie, fatti, discussioni (di diverso peso e gravità) mi hanno ricondotto a pensare su alcune cose.
Innanzitutto la morte di Arafat e le varie affermazioni terrorista/non terrorista eccetera – non per semplificare ma perché davvero non credo di saperne abbastanza per dare un giudizio in merito; inoltre la storia dei disobbedienti che ha portato a una discussione in cui è saltato fuori anche Giuliani e quindi mi ha riportato a quello che è successo a Genova e poi anche a una discussione su questo blog riguardo ai centri sociali, insomma un po’ di cose. Tutte che non c’entrano molto l’una con l’altra, forse, tranne per una cosa.

In tutte queste storie c’è violenza.

Ora, io sarò semplicistica e anche un po’ irrealistica, probabilmente, ma quello che io ho sempre pensato è che con la violenza non si ottiene niente e anche se si ottiene qualcosa è sbagliato. E’ sbagliato e basta, non c’è motivazione che tenga, non mi interessa, o meglio, mi interessa ma non come giustificazione di una violenza. Anche come difesa, se non come difesa da un’altra violenza (e anche qui con dei distinguo) ma non come difesa da tutt’altra cosa.

E tutto quello che vedo, nel piccolo come nel grande, è che invece la violenza sta diventando la soluzione per ogni cosa. E se dici che è sbagliato, e non solo come ideale astratto, ma anche nella pratica, basta, è sbagliato, è sbagliato uccidere la gente, è sbagliato picchiare la gente, è sbagliato e basta, quello che veramente, veramente non sopporto è sentire ah ma però qui è diverso… avevano dei buoni motivi… e sennò come fai a farti sentire… epperò allora come fai a reagire… e anche gli altri però… e poi è una cultura/mentalità/tradizione/storia diversa… e non si può giudicare…
Non mi interessa quello che fanno gli altri, sbagliano anche loro e allora è un buon motivo per reagire con dell’altra violenza? E sì che posso giudicare, invece, se sono convinta che la violenza è sbagliata sono libera di condannarla, ovunque avvenga, nelle camere a gas degli USA come in piazza Tienanmen, in Rwanda come nelle Filippine, nella ex Jugoslavia come in Palestina, Israele, Costa d’Avorio, Venezuela, nei paesini della mafia, a Napoli e Palermo, a Genova, a Cogne e nella piazza sotto casa mia, nell’appartamento di fianco al mio e in casa mia pure. E chiunque lo faccia, soldati, guerriglieri, secondini, sequestratori, terroristi, cattolici, islamici o atei, estremisti di destra, manifestanti di sinistra, mariti genitori figli fidanzati vicini di casa motociclisti guidatori ubriachi serial killer stupratori e chi più ne ha più ne metta. Per quanto mi riguarda è uguale.

Immagino che Gandhi e Martin Luther King, che hanno ottenuto più di chiunque altro con il principio della non violenza, siano passati di moda.

colonna sonora

Il tempo passa, le cose cambiano, nell’ultimo anno un po’ di più.

– ‘Free’ dei Lighthouse Family
– ‘I want love’ di Elton John
– ‘Via con me’ di Paolo Conte
– ‘Il cielo in una stanza’ di Gino Paoli
– ‘Disperato erotico stomp’ di Lucio Dalla
– ‘One’ degli U2
– ‘Truly madly deeply’ dei Savage Garden
– ‘Mad about you’ degli Hooverphonic
– ‘Breathless’ dei Corrs
– ‘Libertango’ di Astor Piazzolla
– ‘Amami Alfredo’ dalla Traviata (possibilmente della Callas)
– ‘The sound of silence’ di Simon & Gurfunkel
– ‘Strange world’ di Kè
– ‘Che cos’è l’amor’ di Vinicio Capossela
– ‘I dubbi dell’amore’ di Fiorella Mannoia
– ‘Amandoti’ di Gianna Nannini

buon umore alla milanese

Oggi, in una giornata fredda e di sole come solo a Milano dautunno ce ne sanno essere, cammino allegramente per strada. Trallallero trallallà. Arrivata allincrocio di piazzale Aquileja (sì, dove è esplosa la bomba laltra notte. No, non ho sentito niente), mi avvicino alle strisce pedonali e intanto mi accingo ad accendermi una sigaretta, che tanto lì o aspetto che non ci siano macchine o mi butto nel traffico sperando in bene. Beh non faccio in tempo: si fermano tutti, da entrambi i lati, per lasciarmi passare. Oh, a Milano son cose eh, io rimango lì impalata pensando che non è possibile poi titubante passo approfittando dellirripetibile situazione e la sigaretta me la accendo sullaltro marciapiede.

Ancora più allegra cammino verso casa, trallallero trallallà, e proprio prima del mio portone vedo che mi viene incontro una ragazza con in mano un delizioso piccolo mazzo di piccoli tulipani bianchi con i bordi leggermente sfumati di rosa. Così adorabili, davvero, perfetti, e lei li tiene in mano con una grazia notevole e si vede che è felice e non so, sembra un quadro, e si vede che a me viene da sorridere visto che mi guarda e mi fa uno di quei sorrisi spettacolari, belli, sinceri, che ti mettono proprio in pace col mondo.

Milano quandè così non la cambierei con nessunaltra città.